Anche quest'anno i bambini saharawi hanno nuotato in acque elbane. Sabato scorso una dozzina di loro, accompagnati da due giovani saharawi e da alcuni volontari piombinesi, si sono divertiti sulla spiaggia e nel parco delle Ghiaie. Una giornata di spensieratezza – come dovrebbe sempre essere per i bambini – che rientra nel programma di accoglienza in Toscana nei mesi di luglio e agosto, portati avanti da decenni dall'associazionismo e, spesso, in collaborazione con gli enti locali.
Come ricordato in altre occasioni, la tappa elbana si rinnova da oltre 15 anni, seppure con modalità diverse. Nel 2005 tutti i Comuni elbani (allora otto) siglarono il patto di amicizia con i comuni saharawi, impegnandosi in azioni di solidarietà. Fra queste, l'offerta da parte di ciascuno di essi di una giornata di accoglienza nel proprio territorio. Base logistica è stata la scuola di Rio Elba e, successivamente, una scuola di Portoferraio. Poi, l'impegno è stato portato avanti dal comune capoluogo e, da cinque anni, a titolo personale da chi mantiene contatti con l'associazione "Gdeim Izik" di Piombino.
E' auspicabile, il prossimo anno, una ripresa delle iniziative di solidarietà anche attraverso momenti di incontro con i bambini elbani.
I piccoli saharawi sono ambasciatori di pace di un popolo che, da oltre 40 anni, è costretto a vivere nelle tendopoli dei campi profughi del deserto algerino, per l'occupazione marocchina del proprio Paese, il Sahara Occidentale. E' un popolo che vive in un grande situazione di sofferenza. Una situazione che non riesce a sbloccarsi per il disinteresse della comunità internazionale la quale, per motivi politici ed economici, ostacola l'attuazione delle risoluzioni delle Nazioni Unite. Il popolo saharawi dal 1991 ha scelto la strada della nonviolenza per la rivendicazione dei propri diritti e per questo, più volte, è stato candidato al premio Nobel per la pace. Proprio questa scelta, coraggiosa, potrebbe essere portata all'attenzione di quanti studiano (o discutono) di assetti internazionali e di forme di risposta alle ingiustizie e alle violenze.
Nella foto, l'accompagnatore saharawi, la responsabile dell'associazione di Piombino e l'assessore all'istruzione di Portoferraio
Ad accogliere i bambini del popolo saharawi ci sono stati anche i Bersaglieri della locale sezione che, ormai da diversi anni collaborano con l'associazione piombinese che si occupa di accoglienza. (Rocco Zoccoli)