Ma la Bibbia è conosciuta? Gli stessi cristiani hanno una frequentazione assidua di quella che considerano Parola di Dio? Oltre ai brani biblici letti durante la Messa, ci si preoccupa di leggerla e ascoltarla durante la settimana, durante la giornata?
"L'uomo è ciò che mangia. Ma non tanto con la bocca o con l'occhio, quanto con l'orecchio" (Fausti). Allora, il cristiano deve seriamente chiedersi a quali parole e voci decide di dare ascolto.
Non a caso, qualche giorno fa, un autorevole esponente della Chiesa cattolica ha affermato che "anche fra quanti si riconoscono cattolici, prevale spesso una religiosità debole".
A pronunciare queste parole è stato il presidente dei vescovi italiani, il card. Gualtiero Bassetti (già vescovo, negli anni novanta, della nostra diocesi di Massa Marittima e Piombino) il quale ha aggiunto che l'ignoranza della Bibbia è diffusa anche fra persone colte. Ma soprattutto ha ricordato che la condizione per dirsi e diventare cristiani è l'incontro personale e comunitario con la Parola.
Tre anni fa, papa Francesco ha istituito la "Domenica della Parola di Dio" che si celebra domenica prossima, 26 gennaio. Si tratta di una giornata che serve a richiamare la centralità della Bibbia nella vita personale e comunitaria, non solo per un giorno ma per tutto l'anno e sempre.
Chi non è stato miope negli ultimi decenni, non si stupisce dell'affermazione che in Italia "non siamo più in regime di cristianità", che non c'è più un "tessuto culturale unitario ampiamente plasmato dalla fede e dai valori che essa ispira". Per questo, Bassetti parla della necessità di un cambiamento di mentalità, di un recupero dell'essenziale (l'ascolto della Parola), di un'apertura che permetta "alla Parola di liberare la sua carica profetica" per "discernere e comportarsi di conseguenza".
Occorre, quindi, lasciare che tutta la pastorale della Chiesa torni alla freschezza del Vangelo per individuare "nuove strade, metodi creativi, altre forme di espressione, segni più eloquenti, parole cariche di rinnovato significato per il mondo attuale" (papa Francesco).
La riforma della Chiesa, il rinnovamento evangelico delle comunità cristiane, sono una risorsa per tutta la società, un'immissione di umanesimo in un contesto segnato da lacerazioni e individualismo.
Per questo l'evento di domenica prossima può essere l'occasione per riprendere o iniziare un cammino anche personale di frequentazione della Bibbia. Un invito non solo per i credenti, ma per tutti, perché per comprendere la nostra cultura è necessario conoscere i vangeli. E perché, grazie a Gesù, conosciamo qualcosa di noi stessi e qualcosa di Dio.
Nunzio Marotti