Molti amici e conoscenti si rivolgono a me in quanto medico per avere informazioni e chiarimenti sulla infezione da nuovo coronavirus. Ad essi con piacere ho risposto.
Quanto ho loro detto ritengo pubblicarlo perché spero possa essere di pubblica utilità.
Non credo che importi a nessuno sapere che ho 74 anni ma sapere che di questi quarantasei ne ho trascorsi vivendo e lavorando tra laboratorio di ricerca e corsia d’ospedale forse potrà interessare se non altro per capire che qualche esperienza sull’argomento sanità posso averla acquisita.
Bisogna avere fiducia nel servizio sanitario nazionale(SSN) che è pubblica amministrazione della salute.
Con questa pubblica amministrazione durante tutto il periodo lavorativo ho avuto rapporto contrastato per non dire conflittuale. Ne è nato un racconto pubblicato dall’editore TGbook intitolato “La mia università. Racconto breve e semplice di pura fantasia” ( https://www.unilibro.it/libro/camici-marcello/miauniversita-racconto-breve-semplice-pura-fantasia/9788898416394 )
Il protagonista è medico che si muove in un mondo accademico dove dominano adulazione e più in generale dove tutti sono ossequienti al potere accademico per poter emergere e fare carriera per lui invece l’unico potere è quello di chi sa farsi spazio e strada con le proprie forze senza raccomandazione credendo che il merito sia importante. Inevitabile lo scontro col mondo dove lavora dove viene emarginato. Poi la condanna del sistema giudiziario che gli nega anche la riabilitazione.Dalla narrazione emerge uno spaccato sulla inefficienza della pubblica amministrazione italiana in particolare del sistema educativo italiano (scuola secondaria ed università) insieme col sistema sanitario pubblico e più in generale emerge deficienza di imparzialità, autonomia, indipendenza, efficienza della pubblica amministrazione italiana.
Nei tanti anni in cui ho lavorato come medico nel SSN ho conosciuto nepotismo,baroni della medicina, corruzione, sprechi.
Ho conosciuto raccomandazioni della politica faziosa, di partito, concorsi truccati, colleghi/e scorretti.
Ho conosciuto vertici dell’amministrazione sanitaria assenti nella risposta a loro posta con precise domande su questioni sanitarie di loro responsabilità ma molto presenti nell’annullare sentenze della magistratura a loro sfavorevoli.
Ho conosciuto il SSN anche come paziente curato dallo stesso SSN: esperienza positiva in Friuli Venezia Giulia dove sono stato curato bene per infarto miocardico negativa nel servizio sanitario toscano (SST) dove
sono stato curato per varie patologie.
E’ nata in me sfiducia.
Ma ora è venuto il momento di dover aver fiducia nel SSN anche perché non possiamo farne a meno, non abbiamo altra scelta.
Ma dobbiamo avere fiducia nel SSN a prescindere da queste mie considerazioni.
Infatti, accanto alla scorretteza di colleghi/e , cui sopra ho accennato,i quali hanno agito per esagerata attenzione ai propri personali tornaconti con cattiveria legata al desiderio di sminuire, umiliare, controllare e fare del male, ho conosciuto moltissimi colleghi/e bravi, preparati e corretti specie tra quelli più giovani che ora sono in prima fila a lavorare contro il virus.
So cosa significa vivere e lavorare in ospedale dove il rischio di contrarre malattie è sempre presente anche per patologie più gravi del coronavirus. Ho lavorato per tanti anni in emodialisi dove il rischio di contrarre epatite virale è molto elevato.
Ad essi tutti i medici, uomini e donne, e a tutto il personale sanitario, va il saluto cordiale e solidale di un vecchio medico con il ringraziamento per quello che stanno facendo.
Ora è il momento di aver fiducia in ognuno di loro.
Poi dopo, superata l’emergenza parleremo di questa vicenda coronavirus, di come è stata attuata la politica sanitaria di contrasto al virus in Italia e in Europa.
Ora è il momento di avere fiducia.
E che Dio ci aiuti.
Marcello Camici