Don Domenico Pinheiro, parroco di San Giuseppe a Carpani, lancia, con la ripresa dei riti religiosi dopo le restrizioni per la pandemia, una rubrica periodica per raccontare la vita dei Santi. Sono esempi importanti di Fede per tutti e non sempre molto conosciuti. Inizia col dire di San Bernardino da Siena, nato nella nostra diocesi, a Massa Marittima, canonizzato il 24 maggio 1450, in questi giorni 570 anni fa.
San Bernardino da Siena ovvero Bernardino degli Albizzeschi, nacque a Massa Marittima l'8 settembre 1380 e lasciò questo mondo il 20 maggio del 1444. È stato un Francescano e teologo appartenente all'ordine dei Frati Minori e fu proclamato Santo il 24 maggio del 1450 da Papa Nicolò V, dopo solo 6 anni dalla morte.
Era di famiglia agiata e perse i genitori che era ancora bambino per cui fu affidato alle zie di Siena. A 22 anni aveva già l'abito talare e iniziò una grande e intensa attività di predicatore girando l'Italia del Nord. I suoi impegni furono talmente potenti che contribuì ad un rinnovamento della Chiesa cattolica italiana e ciò favorì tutto il movimento Francescano.
Fu un grande teologo e studioso del pensiero filosofico-economico e scrisse il volume “Sui contratti e l'usura”, criticando ovviamente duramente quest'ultima, mentre approfondì il discorso sul mondo del lavoro sull'imprenditoria e sui mercanti, mettendo in evidenza l'importanza di essere onesti al fine di essere utili alla società. L'onestà per Bernardino doveva avere quattro virtù: efficienza, responsabilità, laboriosità e assunzione del rischio.
La sua fede nell'onestà e la critica accesa contro gli usurai, nel 1425 scatenò l'ostilità di tanti, fino ad ordine contro di lui un processo per eresia che subì a Roma nel 1427. Ma chiaramente fu del tutto prosciolto da ogni accusa e la sua predicazione era talmente elevata ed efficace che il pontefice Papa Martino V lo nominò predicatore della Casa pontificia ma Bernardino rifiutò per umiltà.
Dopo tanto viaggiare tornò nella sua Siena che l'aveva visto bambino e dove avrebbe voluto riposarsi, ma tanta era la sua fama che fu costretto a impegnarsi ancora in abbondanti predicazioni. E c'è da considerare che rifiutò per tre volte di diventare vescovo, sempre per rimanere umile. Nessuna chiesa era sufficiente a contenete i fedeli intenti ad ascoltare le sue prediche e quindi fu stabilito che gli avrebbe parlato alla gente nella oggi famosa Piazza del Campo. Tale Benedetto di maestro Bartolomeo, cimatore di panni, si dedicò completamente a lui nel compito di trascrivere tutte le sue prediche, e per riuscire a scrivere in diretta fu l'inventore di una prima forma di stenografia, chiamata brachigrafia, ma non usava l'inchiostro ma incideva la cera su delle tavolette e in seguito trascriveva su carta.
Nel 1430 Bernardino cerco la pace e il riposo al santuario di San Francesco sul Monteluco. Poi nel 1438 fu nominato vicario generale dei Francescani italiani, non smettendo però mai di occuparsi delle sue evangelizzazioni. Nel 1444, sebbene molto malato, fu a L'Aquila per tentare di riconciliare fazioni esistenti nella città e ivi mori il 20 maggio e fu sepolto poi nella Basilica che oggi porta il suo nome.