Domani 14 luglio le rituali 1000 torce non si accenderanno sulla spiaggia per dar vita all'annuale Festa dell'Innamorata, tradizione che si ripete dal 1985.
Si illuminerà solo qualche fiamma sul lido capoliverese per ricordare le oltre 500 mila persone decedute nel mondo per il coronavirus.
La decisione di non realizzare dell'evento è stata presa da Michelangelo Venturini, il fondatore dell'appuntamento folcloristico, che spiega: “Niente festa come avviene ogni anno, dedicata all'amore tra Maria e Lorenzo risalente al 1534, che in quella Cala si rifugiavano per vivere il loro amore, nonostante fosse ostacolato dalla ricca famiglia del giovane. Ci saranno poche luci sulla sabbia- commenta ancora l'ideatore di questa manifestazione- in tal modo voglio rivolgere un pensiero a chi ha perso la vita per la pandemia nel mondo, virus che tutt'ora incombe ovunque nel pianeta e per fortuna al momento non all'Isola d'Elba. Se tutto fosse stato regolare questa Festa dell'Innamorata sarebbe stata la 35esima edizione, e l'avrei dedicata al mio amico Italo Moretti, noto giornalista scomparso a gennaio e a Vincenzo Di Marco, pure a lui ero legato, il contrammiraglio della Marina militare prematuramente deceduto di recente".
Quindi nessun corteo in costume il 14 raggiungerà la spiaggia, dove Lorenzo fu ucciso da alcuni pirati proprio davanti a Maria che lo stava aspettando. La giovane lo vide gettato in mare, al largo, ormai senza vita e si tuffò dallo scoglio ed anche lei scomparse. Di lei rimase lo scialle impigliato tra le rocce.
La manifestazione, realizzata dagli abitanti del paese di Capoliveri pare sia ormai arrivata ad essere seconda solo al Palio di Siena e al Calcio storico fiorentino in costume.
"Sabrina Però del rione Fosso- conclude Venturini.- avrebbe dovuto impersonare Maria. Speriamo di vedere realizzata la Festa dell'Uva dei primi di ottobre, un altro appuntamento annuale importante che ho creato con i miei concittadini, noto ormai per tutta l'isola, la Toscana e l'Europa".
Intanto l'imprenditore turistico, ormai dedito soprattutto all'arte in quanto pittore e scultore, ha realizzato (vedi foto) un grande bassorilievo in bronzo collocato nel centro storico del borgo, in via Cardenti, sotto piazza Matteotti, che ritrae un antico personaggio impegnato ad orinare, intitolato “Capoliveri anni 50”. In quel tempo non esistevano bagni pubblici e il personaggio bizzarro era solito agire alla luce del sole per fare i suoi bisogni. “Era così ovunque- commenta Venturini – non solo qui. Il progresso e l'igiene sono venuti nel tempo”.