"Tanti i ricordi intorno al mio padre spirituale, don Gianni Mariani, che io chiamavo Dongi- dice Fabrizio Puccetti, che è stato chierichetto del compianto parroco della chiesa di San Giuseppe a Carpani- A lui piaceva scherzare. Anzi mi diceva che ero un po' troppo un soldatino e dovevo essere più allegro ed avere costantemente il sorriso sulle labbra, perché Dio ci vuole gioiosi nell'affidarsi a Lui. Una volta, dopo un battesimo, un bambino sorrideva al parroco e don Gianni si divertì a fargli versi buffi e così il piccolo rideva ancora di più. Mi disse <Vedi come è bello, è perché l'ho battezzato io”. E il 28enne ha creato, col cuore e con tanta capacità artistica, un quadro surrealista, dedicato al suo amico sacerdote che non c'è più. Il dipinto sarà posto prossimamente nel salone parrocchiale di San Giuseppe. In quella ampia sala il prete pavese avviò, anni fa, la mensa per i più poveri, offrendo, grazie ai volontari, alla Caritas, un pranzo ogni giorno a 30-40 persone bisognose.
Una sorpresa piacevole per tanti che hanno stimato Don Gianni, questo dono di un quadro. Io lo conobbi, quale collega di scuola media, quando era il parroco di San Gaetano, la chiesa di Marina di Campo.
L'amore che ha diffuso sull'isola il nostro Mariani è stato immenso e il gesto del giovane Fabrizio, lo esprime regalando a tutti coloro che lo hanno apprezzato.
La Scomparsa di Don Gianni Il triste evento è successo il 24 giugno di un anno fa, nel giorno in cui si celebra il santo Giovanni Battista, che era anche il vero nome di Don Gianni. Una coincidenza che ha colpito un po' tutti. “Don Gianni- spiega Puccetti- saputo che gli rimaneva poco tempo da vivere, scelse di morire in mezzo ai suoi parrocchiani a cui si era completamente dedicato e io l'ho voluto ricordare rappresentandolo con un mio quadro”.
E il nuovo pittore tra pochi giorni, dal 3 al 9 agosto, esporrà le sue tele in stile surreale, alla Telemaco Signorini.
“Dongi – prosegue - era ormai un vero isolano e quindi l'ho rappresentato sopra una barca e la sua chiesa di San Giuseppe è in mezzo al mare, essendo un porto sicuro a cui lui voleva far giungere tutti e col braccio indica chi guarda il quadro, come per dire <Ecco vieni anche tu>.
La barca e altre nel mare intorno alla chiesa, dicono della la sua ricerca continua delle anime da portare alla salvezza, con l'incontro con Dio. Sull'imbarcazione c'è il simbolo della Messa, dell'eucarestia, il calice, poi il pane nutrimento del corpo, ma in realtà dello spirito ed esprime le buone cose che lo stesso prete ha saputo dare a tutti noi. Ho messo anche tre libri emblemi delle altre parrocchie dove ha governato: San Piero - Sant'Ilario, Marina di Campo con San Gaetano e San Gaudenzio di Pianosa, dove lui incontrò Madre Teresa di Calcutta insieme al vescovo Comastri”. Grazie Fabrizio, grazie Don Gianni. Ora un bel quadro che riassume in poco spazio, grazie alla potenza delle immagini, una grande vita di un altrettanto grande prete.