Il parroco della chiesa di San Giuseppe a Carpani, in Portoferraio, don Domenico Pinheiro, per il mese di novembre nell'appuntamento informativo periodico sulla vita dei Santi, istituito da alcuni mesi, ha scelto di parlare della Solennità di Ognissanti del primo giorno del mese.
Origini e storia della festa
Questa festa di speranza ci ricorda qual è l’obiettivo della nostra vita ed ha ha radici antiche. Nel IV secolo venne celebrata la commemorazione dei martiri, comuni a diverse Chiese e le prime tracce di questa celebrazione avvennero ad Antiochia, nella domenica successiva alla Pentecoste e di essa ci parla già San Giovanni Crisostomo. Tra l’VIII e il IX secolo, la festa si comincia a diffondere anche in Europa e a Roma specificamente sarà Papa Gregorio III (731-741) a scegliere come data il Primo novembre per farla coincidere con la consacrazione di una cappella in San Pietro dedicata alle reliquie “dei Santi apostoli e di tutti i Santi martiri e confessori, e di tutti i giusti resi perfetti che riposano in pace in tutto il mondo”. All’epoca di Carlo Magno (742 – 814), questa festa è già largamente conosciuta come occasione in cui la Chiesa, guarda al cielo, dove risiedono i suoi fratelli più gloriosi.
La festa del cielo
La giornata di Ognissanti è chiamata “Pasqua dell’autunno”. Una solennità in cui la Chiesa celebra la gloria e l’onore di tutti i Santi, che contemplano eternamente il volto di Dio e gioiscono appieno di questa visione. A noi fedeli questa giornata insegna a guardare a coloro che già possiedono l’eredità della gloria eterna. La santità, infatti, è un cammino che tutti siamo chiamati a percorrere sull’esempio di questi nostri fratelli maggiori, che ci vengono proposti come modelli e sono invocati come protettori delle nostre azioni. Essi vivono nell’eternità quella condizione di beatitudine. Nella nostra Professione di fede affermiamo di credere nella Comunione dei Santi: con questa espressione intendiamo sia la vita e la contemplazione eterna di Dio, il motivo e il fine di questa comunione. Specialmente il dono dell’Eucaristia ci permette di vivere già ora l’anticipo di quella liturgia, che il Signore celebra nel santuario celeste con tutti i Santi.