Stiamo vivendo tempi terribili con la pandemia da Covid-19 che sta cambiando la nostra vita, le nostre abitudini, le nostre certezze. In questo scenario si inserisce un dialogo immaginario tra Gesù e Giuda frutto di fantasia, attuale, a mio parere, con il momento storico di svolta di trasformazione che viviamo dovuto al coronavirus. Come allora la contrapposizione tra l’oligarchia dominante e la parola di Gesù, il Messia, tra ricchi e poveri, che ha portato alla caduta dell’Impero Romano basato sulla schiavitù, oggi tale antitesi si ripete.
In questo contesto si inserisce una riflessione su possibili futuri cambiamenti del sistema economico-politico-sociale-culturale che si è affermato dalla caduta del muro di Berlino in poi: il neoliberismo.
Neoliberismo che ha dominato la scena nel mondo a partire dagli anni ’80, con i suoi sacerdoti Reagan, la Thatcher, i Chicago Boys di Milton Friedman. Questo credo ideologico, a seguito della pandemia da coronavirus, comincia ad essere messo in discussione, a partire dall’idea che la globalizzazione sia sempre positiva.
Nell’emergenza Covid si è visto chiaramente che il fatto di produrre le mascherine non in Italia, ma in Paesi dove la produzione veniva a costare meno, ha determinato nei primi mesi un gravissimo problema: non avevamo le mascherine per proteggerci dal contagio!
Il fatto che non ci si potesse più spostare con gli aerei o con altri mezzi ha creato problemi a tutte quelle industrie che avevano delocalizzato le loro attività, delocalizzazioni che avevano creato crisi economiche e sociali nei propri territori a causa dei conseguenti licenziamenti e il depauperamento industriale.
Viene messa in discussione la famosa mano invisibile del mercato, cioè l’ideologia neoliberista attualmente dominante, secondo la quale il mercato totalmente libero è in grado di regolare da sé la vita economica e sociale del mondo.
Al contrario questa emergenza ci sta facendo capire quanto rilevante e centrale sia lo Stato. Con un’epidemia in corso tutti ci stiamo riferendo a un’organizzazione centrale, soprattutto per quanto riguarda la sanità e l’economia. Stanno emergendo i gravi limiti di una ideologia economica, politica e culturale neoliberista con cui dovremmo confrontarci.
Si aprono vari scenari: la crisi pandemica potrebbe evolversi verso un risveglio delle coscienze o al contrario vi è il pericolo di uscire da questa catastrofe con un’umanità più impaurita, più debole, più disperata e quindi maggiormente manipolabile da quell’oligarchia che domina oggi il mondo.
Basta vedere come le diseguaglianze si sono amplificate, dove alcuni personaggi si sono maggiormente arricchiti durante questa crisi. Nel mentre centinaia di migliaia di persone nel mondo hanno perso il lavoro e sono ridotte ad uno stato di sopravvivenza.
Un’oligarchia sempre più ristretta divenuta sempre più potente, oggi controlla il mondo dell’informazione, il mondo dei social network, delle nuove tecnologie, e sta iniziando a dimostrare un volto censorio, fin’ora tenuto nascosto.
Dopo questa premessa il dialogo immaginario tra Gesù e Giuda, tra la difesa dell’esistente e il messaggio del Messia, conclusa da Giuda con “potresti finire male”.
Maestro, a volte proprio non ti capisco. Ma perché ieri mattina te la sei presa con tanta violenza con quei poveri commercianti e cambiavalute che vendevano come sempre le loro cose nel tempio? lo sai che sono tutte brave persone? poi ti sei scaraventato contro quel gruppo di farisei, gridandogli che erano serpi velenose e razza di vipere, come hai potuto? quelle sono persone per bene, poi non sei proprio tu che dici sempre di non giudicare?
Gesù ascoltava, a capo chino, con un mezzo sorriso sulle labbra, un sorriso triste.
Lo sai maestro, che facendo così esasperi gli animi del popolo? non sei venuto a darci la pace? credi che ci sentiamo più pacificati quando attacchi frontalmente i sacerdoti e gli scribi, dicendo che sono degli ipocriti, sepolcri imbiancati, figli del diavolo, menzogneri come il loro padre?
Tu non senti il dolore delle donne? disse a un tratto Gesù, non senti il grido tremendo che sale dai cuori dei poveri, degli esclusi, da tutti coloro che questi potenti, con le loro parole smielate, sempre ben misurate, calpestano tutti i giorni, nel disinteresse generale?
Ti arrabbi troppo maestro, mi sembra che tu non sia coerente con i tuoi stessi insegnamenti, potresti finire male.
Oh Giuda, Giuda, Giuda, amico mio, perché ricopri di tante parole la decisione che già hai preso? fai ciò che devi fare, e fallo presto, ma sappi che chi difende le opere delle tenebre, in qualsiasi modo lo faccia, dentro le tenebre presto finirà. Su questo non dubitare mai. Stanne certo. Il principe più oscuro, il tuo signore, lo vedo già precipitare come una folgore dall’alto dei cieli dentro l’abisso del suo nulla.
Enzo Sossi