Miliano porterà le trottole, quelle di un tempo, di legno e fatte con il tornio. Beppino sta preparando il "bona e venga" ripescando nella memoria quando era bimbo e correva dietro a quella palla di cencio tirata con mani che non doveva cadere perché altrimenti la partita era persa.
Alma e Loriana porteranno in piazza di Chiesa i pentolini e i bambolotti di quando erano bambine, i vestiti fatti a mano. Beppe e Mario si stanno allenando perché il gioco dei cerchi e dei carretti richiede forza e attenzione. Giorgio continua nel suo lavoro di precisione per scovare i rocchetti di legno per costruire i carri armati. Fabio insegnerà ai bimbi il "parti colonna" un gioco che riempiva le giornate dei bimbi di Sant'Ilario 70 anni fa. Le palline di vetro faranno la gara nel canale di granito della fontana in piazza alla Fonte aspettando bimbi precisi per arrivare al traguardo. Oreste e Sergio da mesi lavorano al loro magazzino. L'hanno ricostruito in miniatura con la precisione di una memoria di ferro e dell'emozione del ricordo. Perché dentro quel magazzino si ritroveranno loro bambini a giocare come si faceva un tempo: imitando i lavori dei grandi. Rossano insegnerà ai bimbi quanto è difficile e divertente correre dentro i sacchi di juta che non si trovano più e che un tempo li avevano tutti. I bimbi dovranno capire che per vincere con il tiro alla fune bisogna essere uniti e fare squadra altrimenti si perde. Roberto farà rivivere la vecchia tradizione dei cestini fatti a mano con la pazienza e la precisione di altri tempi. Silvano intreccerà la palme come ormai non si ricorda più nessuno.
I nonni porteranno tutto questo al festival dei bambini e tanti se ne aggiungeranno nelle piazze di Sant'Ilario portando i loro ricordi e il loro sorriso. Il gioco usato come linguaggio universale per mettere insieme il vecchio e il nuovo, i nonni e i bambini è uno dei temi centrali del Festival.
Tornare nelle piazze a giocare, correre per le vie del paese, trovarsi con amici nuovi a fare squadra, ritrovare il senso di stare insieme per raccontarsi e raccontare è il nostro modo di guardare indietro per capire che cosa abbiamo davanti.
Il vecchio e il nuovo che si incontrano per costruire un pezzo di futuro e speranza saranno Alma e Loriana con il loro sorriso e le rughe dentro gli occhi quando riporteranno nella piazza di chiesa i pentolini e le bambole di quando loro erano piccole, sono i loro giochi da femmine. E' Miliano che racconterà com' era bello e faticoso alzarsi la mattina per andare a scuola a piedi e fare chilometri e mesi con le stesse scarpe. E il pomeriggio diventare grandi lavorando nei campi. E' Sergio che racconta tutti i rischi che si correvano imitando i lavori dei grandi, anche i più pericolosi.
Noi crediamo che l'esperienza dei nostri nonni sia un patrimonio da difendere e diffondere e che il loro contributo sia fondamentale per costruire un futuro migliore per i nostri figli. Giocando nelle piazze di Sant'Ilario con il nostro Festival speriamo di dare il nostro contributo.