Chi lavora all’ospedale di Portoferraio e non pèndola abbastanza spesso da giustificare un abbonamento, oppure deve portarsi la macchina, può (almeno) usufruire di uno sconto sui traghetti Moby/Toremar, seppure con alcune limitazioni di cui non è facilissimo comprendere il senso: ad esempio l’aliscafo è escluso e si paga a prezzo pieno; se si ha già l’abbonamento e si decide di portare anche la macchina, si ripaga il biglietto per il guidatore come se non si avesse l’abbonamento; i biglietti sono formalmente solo per la Moby (… quella che più frequentemente salta le corse…) quindi la Toremar si prende solo se avanza posto e tocca andarci in anticipo e sperare, seppure sia proprio Toremar che ha il contratto con la Regione per garantire il servizio pubblico.
L’Asl non ha invece mai stipulato una convenzione con Blu Navy, per la quale il biglietto si paga a prezzo pieno. La cosa alquanto grottesca, però, è che si paga anche la “tassa di sbarco”, come se si venisse in vacanza.
La GAT (Gestione Associata per il TURISMO), quello strano ente che la scienza non ha mai ben spiegato a cosa serva ma che riscuote la tassa di sbarco, non potrebbe almeno rinunciare a questo contributo, che per chi viene a lavorare sa di ulteriore beffa? A parole anche la GAT si era espressa nel senso di favorire l’arrivo di personale sanitario sull’isola. Comprendo tuttavia che fare qualcosa di concreto invece di chiacchierare e basta andrebbe contro una consolidata tradizione elbana in tema di sanità (si veda ad esempio la famosa foresteria di via Carducci, che da anni ricompare periodicamente sui giornali ma per la quale nessuno ha mai mosso un dito).
P.S.: perché la Blu Navy dice di arrivare con almeno un quarto d’ora di anticipo se poi, arrivando 18 minuti prima della partenza, ti fa aspettare fuori, cosa che a febbraio e col vento non è troppo piacevole?
FS