A una settimana dall’uscita dei risultati tanto attesi dai maturandi di tutte le scuole, sono stati resi pubblici sui quotidiani gli esiti e le considerazioni in merito agli esami di maturità 2013. Quello che ha destato la nostra indignazione e il nostro rammarico sono state le dichiarazioni sul Liceo Classico pubblicate sul Tirreno di sabato 13 luglio. Nell’articolo in questione è stato puntualizzato come sia stato possibile raggiungere ottimi risultati anche al Foresi, grazie alla caparbietà e alla tenacia di studenti che non si sono risparmiati nell’applicarsi allo studio e ai programmi scolastici. Fin qui non avevamo nulla da dire, anzi non potevamo che sentirci orgogliosi della nostra scuola e degli splendidi risultati ottenuti da alcuni nostri “colleghi” del Liceo Scientifico. Ci ha lasciato delusi e indignati invece la dichiarazione immediatamente successiva, chiaramente riferita ai risultati che hanno segnato la fine del nostro percorso liceale. Sull’articolo è stato precisato, per ben due volte, che non c’è stata alcuna eccellenza al classico, mentre sono state molto gradite le prestazioni dello scientifico e dell’alberghiero. Il messaggio che è emerso tra le righe è che l’esame è stato affrontato con superficialità dai maturandi del classico. Le parole usate nell’articolo hanno anche lasciato erroneamente intendere che l’assenza di motivazione, di capacità e di una preparazione adeguata abbia impedito agli studenti del classico di conseguire risultati migliori rispetto a quelli che effettivamente ci sono stati. Quello che ci ha amareggiato è che, nonostante l’impegno che noi abbiamo riposto nello studio e gli insegnanti nella nostra preparazione, i nostri meriti non siano stati minimamente riconosciuti, gli sforzi e i sacrifici non siano stati apprezzati e la preparazione del Liceo classico sia stata sminuita.
Indubbiamente nella nostra classe, cosa consuetissima, c’erano diversi tipi di preparazione, tra cui, ahimè, qualche caso di preparazione insufficiente per affrontare l’esame. Anche noi però avevamo casi di preparazione eccelsa, di persone che hanno dato il massimo per tutta la durata del liceo. Eccellenza che purtroppo non è stata riconosciuta: si sa, l’esame è un terno al lotto. Il voto di maturità non sempre è obiettivo, perché può essere influenzato da fattori del tutto estranei alla preparazione e alle reali capacità di un alunno.
Ci è parso impossibile che il Liceo classico sia stato sminuito a tal punto, perché il solo fatto che una buona parte della classe abbia ottenuto risultati superiori all’80, voto più che lusinghiero, può essere considerato un’eccellenza. A questo proposito ci sentiamo in dovere di ricordare che l’eccellenza non si misura con il voto con cui gli studenti escono diplomati dalla scuola superiore, liceo o tecnico o professionale che sia: il voto è soltanto un numero, che molto spesso non rispecchia le loro reali capacità e la loro preparazione. Sono le conoscenze che hanno acquisito, i valori che hanno fatto propri e gli insegnamenti che hanno ricevuto le cose che contano, perché sono quelle che resteranno loro quando usciranno dal quel cancello che hanno varcato ogni mattina per molti anni. Valentina Puccini, Marialetizia Muti, Francesco Garfagnini