Cari Capoliveresi,
come tutti gli anni ho partecipato con grande entusiasmo all’ultima edizione della nostra festa più amata, festa che coinvolge tutti i paesani che per un giorno diventano i protagonisti di una manifestazione che si può configurare come teatro di strada.
Mai come quest’anno mi sono sentito trascinato in un vortice di emozioni, prima dalla sfilata in piazza e poi dalla visita dei rioni. E’ stata una emozione dopo l’altra, prima alla Fortezza, dove ho chiuso la visita uscendo con un panino pieno di una mega porzione di coppa di Ciccio (quella che dopo il bivio di Mola chiamano tutti soppressata), poi al Baluardo, dopo al Fosso per terminare con la Torre. Alla fine, entusiasta non solo di quello che avevo visto ma che avevo anche provato interiormente, mi sono fatto nella mia mente una classifica di quelle che potevano essere le risultanze del verdetto della giuria. Ebbene, il mio pronostico è stato sovvertito dall’esito finale. Non che il Baluardo, il mio rione, non abbia lavorato per raggiungere l’obiettivo, ma a me era parso che almeno altri due rioni mi avessero trasmesso delle emozioni più forti.
Evidentemente mi sbagliavo. Oppure dipende dal fatto che non conosco il regolamento di assegnazione del punteggio che porta un rione a prevalere sugli altri. Però sia ieri sera mentre giravo tra i rioni dopo la premiazione, sia stamani mattina ho sentito nei capoliveresi le stesse impressioni che avevo avuto io. E allora mi domando se non sia il caso, dopo 17 manifestazioni, di rivedere il regolamento, di ridiscuterlo tutti insieme ed eventualmente di modificarlo con quello che oggi ci sembra più consono e attuale. Per esempio, penso che bisognerebbe lasciare più inventiva e libertà ai rioni nella scelta dell’argomento e del periodo da rappresentare.
Esiste la storia ma esistono i racconti più o meno reali così come esistono anche le leggende a cui ci si può ispirare. Michelangelo Venturini, ideatore della Festa dell’Uva, e la sua Leggenda dell’Innamorata ce lo stanno ad insegnare. Voglio dire che dobbiamo ragionare tutti insieme di come far evolvere la nostra festa dando forse un punteggio preponderante alle emozioni che vengono vissute sia nei rioni che nella sfilata in piazza che, essendo visibile a tutti, dovrebbe diventare ancora più importante e maggiormente rappresentativa di quello che è il tema del rione.
Così come va pensato se sia meglio e se sia possibile anticipare la Festa al sabato. Tutti interrogativi che mi pongo e che vi pongo, rendendomi fin da ora disponibile ad affrontarli e se possibile, risolverli insieme a voi. Non sono mai voluto entrare nelle decisioni dell’Associazione e dei Rioni, riconoscendo da sempre la loro autonomia, ma se lo riterrete opportuno possiamo provare a cambiare insieme le regole. Perché, comunque vada, vince e vincerà sempre Capoliveri.
Vostro
Ruggero
(Foto di Chiara Marotti e Claudia Colnago)