Domenica 17 novembre si celebra la Giornata dei poveri.
Iniziative di solidarietà sono attuate in varie parti del nostro Paese. Le parrocchie dell'Elba hanno stabilito di dedicare la giornata alle persone detenute. Durante le Messe di sabato e domenica verrà letto un messaggio del cappellano del carcere di Porto Azzurro, don Francesco Guarguaglini.
E' l'occasione per riflettere su questa tipologia di povertà e fare gesti di solidarietà.
Dalla metà degli anni Novanta del secolo scorso, sull'isola esiste "Dialogo", associazione di volontariato carcerario. I volontari svolgono diversi servizi, sia all'interno che all'esterno del carcere: accoglienza, ospitalità, accompagnamento, colloqui, attività culturali e ricreative, sostegno materiale, iniziative di sensibilizzazione, ecc.
Essi sono animati da proprie convinzioni e dal dovere di solidarietà sancito dalla nostra Costituzione. In particolare, essi rispondono al dettato dell'art. 27 sull'impegno rieducativo-riabilitativo e di reinserimento della persona detenuta. Perché questo venga attuato, la persona detenuta non deve perdere la speranza di poter aspirare ad una vita rinnovata.
Sul quotidiano Avvenire di ieri leggo l'editoriale di Francesco Riccardi Non spegniamo la speranza dei poveri.
Dall'ultimo rapporto Caritas sulla povertà in Italia, riprende questa fase: "Il perdurare nel tempo della condizione di bisogno rende difficile immaginare uno scenario di uscita da questo stato per la persona in povertà a causa dell’erosione di quel capitale progettuale che può essere definito la “capacità di aspirare”.
E termina l'articolo con queste parole: "Nei poveri, dunque, a poco a poco muore il 'diritto di aspirare'. Che è come vederli spogliati dell’ultimo, inalienabile, bene: la speranza. Far sì che questa non si spenga del tutto, che le persone abbiano ancora la libertà di essere in qualche modo artefici del proprio destino, è certamente compito primario di politica e istituzioni. Ma non di meno nostro: assicurare libertà e donare speranza sono l’obiettivo primo della solidarietà, l’essenza della Carità".
Parole che valgono per tutti: non spegniamo la speranza dei poveri.
Vorrei che questa Giornata non fosse un rituale, ma la nascita (o il rafforzamento) di una consapevolezza e di un maggiore coinvolgimento sul fronte della solidarietà e della fraternità.
Nunzio Marotti