E così siamo arrivati in un baleno alle porte delle feste e mentre serpeggia tra le righe dei nostri giorni precipitosi il tormentone di “A Natale puoi”, interrotto da canti jingelbellosi che spandono profumo di zucchero a velo nell’aria, rifletto sul senso di questi giorni, da sempre dedicati ai bilanci annuali e agli auspici luminosi per il pezzo di strada che ha da venire, destinati quindi a costruire il Nuovo, piuttosto che demolire il Vecchio.
Ora, chi mi conosce almeno un po’, sa già che personalmente rifuggo da occasioni mondane, sbrilluccicamenti di fine anno, buonismi di maniera (che tanto il giorno dopo torni a sbraitare col vicino perché il tuo cane la fa sullo zerbino come facevi il giorno prima) ma una cosa sento di volervela dire perché è un augurio che rivolgo a me stessa in prima battuta.
Spero, ardentemente spero che il nuovo anno ci veda più capaci (si, nel senso di capienti: del resto siamo veri e propri contenitori d’amore, anzi, vasi comunicanti, direi) di Empatia. Cos’è l’empatia e cosa la distingue dalla simpatia? Guardate qua:
Se magari non masticate l’inglese, vi posso dire che questo video ci suggerisce che l’empatia richiede:
. Capacità di mettersi nei panni altrui e quindi di cambiare prospettiva
. Assenza di giudizio nell’osservare l’altra persona (raro, eh?)
. Abilità nel riconoscere e saper comunicare le emozioni altrui.
In sostanza, l’empatia è la capacità di sentirsi con le persone ed è un approccio attraverso il quale noi per primi ci mettiamo in gioco perché per poterci connettere con il prossimo e con le sue emozioni, dobbiamo essere in grado di entrare dentro noi stessi e riconoscere le medesime sensazioni al nostro interno. Ciò che però più mi affascina del concetto di empatia, è che non richiede necessariamente la capacità di dare risposte (molto spesso non ne abbiamo di fronte ai crucci delle persone che scelgono di aprirci il loro cuore) ma in quella di creare connessioni (e abbracci) che nulla chiedono in cambio perché nascono dal piacere di essere presenti a se stessi in un dato momento.
Ecco, se proprio dovessi riassumere l’augurio che sento più sensato in questo momento di transizione per tutti, è proprio questo: un anno ricco di abbracci.
Francesca Campagna da http://fravolacolcuore.com/