E' uscito il libro che ottiene più recensioni che vendite, un caso più mediatico che letterario, ma è questo che forse volevo per davvero. Quando ho deciso di raccontare cosa succede a decine di migliaia di cittadini e a migliaia di imprese in Italia, mi ero prefisso come primo obiettivo quello di dare informazioni “all'informazione” e di sollecitare una risposta politica alle concrete istanze delle popolazioni alluvionate.
Il libro è uscito durante la piena emergenza delle cittadine di Bomporto e Bastiglia in Emilia, i blogger e le pagine facebook hanno immediatamente fatto girare in modo virale la copertina ed alcuni suoi contenuti. Così ogni giorno mi chiamano giornalisti da Milano, Modena o Parma per avere informazioni sul libro e le recensioni non stanno mancando.
Scritto di getto, dopo l'ennesima alluvione, quella della Sardegna è accaduto che venisse colpito ai primi di dicembre 2013 ancora una volta il Metaponto con altre morti e distruzioni. La seconda volta in 50 giorni, la terza in meno di tre anni! Così ho ripercorso questi 2 anni di contatti con le comunità degli alluvionati e ho scritto ciò che accade, o meglio, non accade, in tutta Italia. Per gli “alluvionati e incazzati” modenesi, il gruppo social più attivo con quasi 20.000 aderenti raccolti in 10 giorni, il libro è diventato importante per il solo fatto via facebook e giornali on-line abbia immediatamente girato il “vademecum dell'alluvionato”, le 30 cose da fare e sapere sin dal primo momento della pulizia e della ricostruzione, le cose che nessun ente o autorità dirà mai di fare presentandole in modo organico.
I giornalisti hanno così scoperto il lungo elenco delle alluvioni del triennio 2011 – 2013 e si sono stupiti del loro numero e che non in tutte le zone colpite valessero le stesse regole. Ben 19 diverse alluvioni in 11 regioni diverse. Chi ricorda i 2 morti di Borgo Venusio del 6 novembre del 2011? Il 6 novembre è il giorno precedente l'alluvione che colpì Marina di Campo, e già il 4 novembre finì sott'acqua Genova! Così navigando nel web e sulle pagine FB degli alluvionati di tutta Italia ripercorro 30 mesi tragici, i mesi della fine del principio di solidarietà nazionale decretato prima dal governo Berlusconi e poi dal governo Monti.
La legge 10/2011, meglio conosciuta come “legge delle tasse sulle disgrazie” che persino la Corte Costituzionale ha cassato nel febbraio 2012, ricordate le accise sulla benzina per l'alluvione della Lunigiana e dell'Elba? Bene, fummo tassati in modo illegittimo per 9 mesi, addirittura per ben 7 mesi oltre la sentenza del 13 febbraio 2012. Ma in Umbria e Liguria le accise regionali, benché illegittime rimasero ancora. Poi venne Monti con l'idea delle assicurazioni private e il suo DL 59/2012. Oggi siamo alla resa dello Stato, il prefetto Gabrielli nelle sue conferenze con le comunità di alluvionati in Basilicata ed Emilia ripete che i soldi sono finiti, gli OPCM li firma lui senza coperture finanziarie. Ma per cosa continuiamo a pagare le accise del Vajont e di Firenze?
Paolo Franceschetti