“Alla mia famiglia è stato impedito di imbarcare l'auto sulla nave, perché sono stati fatti salire a bordo veicoli giunti dopo di noi e quindi non abbiamo più trovato posto. Siamo dovuti partire lasciando l'auto a Piombino”. “Una volta al largo, partita la nave Giraglia delle 20.30, abbiamo visto che il mare non era forza 7. Chissà perché erano state fermate le navi per tutto il pomeriggio”. “Io viaggio spesso per motivi di salute di alcuni familiari. Dobbiamo poter contare sulle corse di Toremar e Moby”.
Questi alcuni flash di testimonianze sui limiti dei collegamenti marittimi tra Piombino e l'Elba, che si sono registrati di recente in alcuni episodi, raccontati al vice prefetto Giovanni Daveti, da Stefania Di Chiara, Alessandro Romano, Patrizia Lupi, Assunta Scannerini e Gisella Guelfi, che hanno costituito un nuovo Comitato per la tutela dei diritti degli isolani. Sono stati accolti negli uffici di viale Elba, sede della Prefettura e il gruppo rappresenta altre decine di persone, che avevano chiesto appuntamento, per esporre una situazione ritenuta intollerabile a causa della sempre più frequente interruzione del collegamento pubblico marittimo. “In effetti- ha commentato Daveti - io sto raccogliendo dati sulla questione che pare di non trascurabile rilevanza. Ho visto come dalla metà del settembre scorso ad oggi più di 100 corse sono state annullate”. Nella riunione i convenuti hanno espresso tutto il loro disappunto e hanno narrato gli episodi registrati sul porto di Piombino nei giorni scorsi, quando decine di persone hanno rischiato in due occasioni di rimanere a pernottare oltre Canale, per l'interruzione dei collegamenti per cattive condizioni meteo marine. “Ci siamo ribellati a tale situazione- ha fatto presente Di Chiara- eravamo esasperati e ci siamo rivolti ai Carabinieri che hanno veramente risolto la faccenda e ci è stato garantito il rientro a Portoferraio con al nave Giraglia”. “Chiediamo -hanno detto a turno gli altri membri del gruppo, con varie argomentazioni - che sia esaminata la situazione perché abbiamo diritto a dei trasporti efficienti e non sono comprensibili improvvisi stop senza reali motivazioni. Negli scorsi anni non si sono registrati tanti stop, e nel passato perfino il famoso “Calimero”, una vecchia imbarcazione, viaggiava con il maraccio”. Il prefetto ha preso impegno di convocare i dirigenti di Moby e di Toremar ed anche i tecnici dell'Osservatorio provinciale dei collegamenti marittimi, per analizzare la questione. “È giusto puntare a trovare intese fra le varie parti- ha detto - perché è interesse di tutti che ci siano soluzioni valide a garantire i trasporti. Quindi organizzeremo presto un incontro a questo scopo e al meeting potranno intervenire due rappresentanti del Comitato”. Al viceprefetto è stato anche segnalato l'ultimo problema emerso: quello di dover partire talvolta dal porto di Rio Marina, quando la nave non parte da Portoferraio per certi impedimenti. Ebbene, è stato fatto presente, che raggiungere Rio Marina, adesso che la strada è interrotta per le note vicende legate ai crolli del manto stradale, è un'impresa ardua e rischiosa. “Esistono tratti di strada in cui è difficile la circolazione nei due sensi- ha concluso Di Chiara- alcuni tratti sono sterrati. Siamo al top di una condizione dei trasporti sempre più difficoltosa via mare ed ora anche all'interno dell'isola”. Patrizia Lupi ha voluto sottolineare come gli elbani siano trattati da cittadini di serie B, visto che nonostante l'insularità si continuano a tagliare servizi essenziali come quelli della scuola, il tribunale, la sanità e altro. “Uno stato di cose che deve finire, - ha evidenziato- non possiamo essere svantaggiati per il fatto di vivere in uno dei posti più belli del mondo”.