Venerdi 7 marzo il progetto Le Giovani sentinelle della legalità è approdato all'Isola d'Elba. L'Auditorium del complesso De Laugier del Comune di Portoferraio ha iniziato ad animarsi verso le 15.00 ed alle 15.30 tutte le classi degli Istituti scolastici che aderiscono erano al loro posto, in una sala che, con grande e piacevole sorpresa, si è riempita di giovani, insegnanti, genitori e cittadini.
Domenico Bilotta della Fondazione apre i lavori, dopo una breve presentazione del giornalista Fabio Cecchi.
Il responsabile nazionale del settore scuola ricorda brevemente i principi di legalità e costituzionalità che animano l'opera della Fondazione sul territorio, il suo costante impegno nella lotta contro le mafie, e la grande diffusione del progetto Sentinelle che cresce di anno in anno sia nella partecipazione delle istituzioni pubbliche che nell'adesione sempre più massiccia delle scuole. Cita il Giudice Caponnetto ed il suo amore per i giovani che lo hanno portato negli ultimi anni della sua vita ad incontrarli nelle scuole ed a parlare instancabilmente con loro.
Passa poi la parola ai rappresentanti delle Istituzioni locali presenti: il vice Sindaco Cosetta Pellegrini, l'assessore all'istruzione Jessica Muti, il consigliere provinciale Giuseppe Cosuccia e il Sindaco Roberto Peria, che saluta brevemente i presenti per lasciare subito la parola ai protagonisti: i ragazzi e le ragazze delle scuole medie e dell'Istituto superiore Isis Foresi Brignetti di Portoferraio.
I ragazzi del liceo scientifico hanno scelto di lavorare su un tema comune dal titolo "I diritti? Anche una questione di spazi".
La classe II B coadiuvata dall'insegnante Nunzio Marotti ha approfondito la tematica dello spazio "scuola" rivendicando il diritto garantito dall'Art. 3 della Costituzione alla rimozione di tutti gli ostacoli che limitano il pieno sviluppo della persona umana. La voce dei due relatori Giada Luperini e Riccardo Sorvillo, accompagnata dalla proiezione di slides si è fatta sentire forte e chiara: sono inadeguati gli edifici scolastici che ospitano le classi liceali.
Non hanno proposto soluzioni tecniche ma hanno segnalato esigenze, le stesse riconosciute dalle Linee Guida nazionali per la progettazione dello spazio e delle dotazioni per la scuola, dell'aprile 2013, scaturite dal Convegno del M.I.U. R. (2012) dal titolo "Quando lo spazio insegna" nel confronto con le scuole di altre nazioni. Viene quindi messa in evidenza una diversa idea di edificio scolastico, una sua riconversione a tutto tondo. Faccio alcuni esempi: superamento dell'idea dell'aula scolastica come spazio unico della didattica, tavoli trasformabili invece di banchi, superamento della cattedra, per attività frontali o in piccoli / grandi gruppi, spazi laboratoriali, spazi individuali per studio e recupero con docente tutor, spazi relax, spazi per gli insegnanti per incontro con le famiglie. I ragazzi del liceo sanno che da tempo le istituzioni locali stanno cercando una sede alternativa alla attuale e allora chiedono che non sia una sede qualunque ma che la scelta cada sulla soluzione che meglio risponde alle esigenze di una scuola moderna.
Proseguono gli studenti della IV A scientifico che ancora sulla tematica "spazi" affrontano questa volta il problema degli spazi ricreativi per i giovani.
Lidia Buongiovanni ed Edoardo Casu, coadiuvati dal loro insegnate Corrado Nesi, si cimentano più con le parole che con le immagini, ne utilizzano infatti 3 in successione che sottolineano delle richieste chiare e precise: un luogo multifunzionale in cui potersi incontrare con un salone come principale area di ritrovo. Essenziali, diretti, semplici questi ragazzi (che diventano voce universale dei giovani d'oggi, non solo elbani) esprimono il bisogno di spazi protetti, non vogliono la strada in cui bighellonare e perdersi, ma luoghi in cui potersi ritrovare, che favoriscano una sana aggregazione, che parlino il loro linguaggio, attraverso la musica come una sala insonorizzata, e attrezzature per la sala prove, o come un'aula studio con computer, wi-fi, testi, e sessioni di studio. Concreti e consapevoli hanno lanciato un grido d'allarme che chiedono non rimanga inascoltato.
Le classi I Mat, III Mat e III Sala, il professionale dell'Istituto Isis Foresi Brignetti, presentano invece un altro progetto dal titolo: Isola D'Elba: dipendenze? no grazie! Con grande fatica, una delle loro insegnanti, la professoressa Tatiana Bertini, ha ripreso le fila di una lavoro che rischiava di rimanere incompiuto con il conseguente ritiro delle classi dal progetto, un plauso a quest'insegnante che non ha abbandonato i ragazzi offrendo loro l'opportunità di far sentire anche la loro voce.
Aiutati da una ricerca basata anche sui dati forniti dai servizi sociali, i portavoce delle tre classi Giuliano Giovanniello e Federico Quintavalle, mettono in evidenza una realtà drammatica, una vera piaga per i giovani elbani: l'abuso sin dalla giovanissima età, di droghe ed alcool. E ne approfondiscono gli effetti deleteri sia fisici che psichici.
Consapevoli che una maggior attenzione da parte della società, che si concretizzi in interventi per la creazione di luoghi di ritrovo potrebbe essere un valido salvagente, una vera alternativa per molti di loro, ancora una volta, come in un canto comune, sulla lavagna luminosa i ragazzi scrivono: "La soluzione? Noi studenti dell'Istituto professionale Brignetti di Portoferraio, chiediamo alle autorità locali di poter avere a nostra disposizione un luogo dove poterci riunire il pomeriggio dopo la scuola. Avvertiamo infatti forte l'esigenza di poterci confrontare e stare insieme per discutere, relazionarci, esprimere le nostre idee e i nostri problemi".
Terminata l'esposizione degli studenti del Foresi Brignetti, è la volta delle classi seconde delle scuole medie dell'Istituto Comprensivo di Portoferraio. I giovanissimi studenti hanno adottato un titolo comune: "Analisi del territorio" ai tre lavori che hanno scelto.
Sempre presentati da un attento e sensibile Fabio Cecchi, i relatori delle classi II C e II D, Lorenzo Turoni e Leonardo Arrighi, introducono un nuovo argomento, dal titolo: Conoscenza, difesa e valorizzazione del nostro territorio. Dall'osservazione del territorio alle esigenze dei ragazzi. Cosa vorrei/non vorrei vedere a Portoferraio ed una Lettera al Sindaco.
Utilizzando dei cartelloni molto esplicativi, contenenti le foto di alcuni luoghi degradati, abbandonati o deturpati di Portoferraio (la tensostruttura delle Ghiaie, muri imbrattati di scritte, una roulotte di zingari) hanno messo in evidenza una nota dolente che ha molto colpito il Sindaco Peria, che essendo stato chiamato in causa in prima persona, ha lungamente parlato, al termine delle esposizioni dei ragazzi.
Il sindaco ha richiamato l'attenzione sulla difficoltà di individuare gli artefici degli atti vandalici ed ha invitato a parlare a non girarsi dall'altra parte! Se c'è qualcuno che sa chi è stato, sia per il bene dei deturpatori, (si tratta sicuramente di giovani ragazzi afferma il Sindaco) evitando in questo modo di farli scivolare in atti più gravi, sia per il bene della città. Ha poi posto l'accento su una foto in particolare, e cioè una roulotte di zingari che sosta in un'area pubblica e che nei cartelloni dei ragazzi viene presentata tra le situazioni "che non vorrei".
Roberto Peria si sofferma sul sentimento di tolleranza e accettazione del diverso che dovrebbe animare tutti. La discriminazione, la paura nei confronti di culture e popoli diversi sono stati fonte di grandi drammi anche nella storia recente.
Proseguono Lucrezia Miliani, Veronica Malqui della classe II A e Irene Anselmi con Valerio Scarfato (II E). La tematica che hanno approfondito è : Il centro giovani che vorrei... ponendo di nuovo l'accento sulle esigenze ricreative e di aggregazione dei giovani viste dalla loro angolazione, e quindi rispettose delle esigenze da loro espresse in maniera chiara ed inequivocabile.
Terminano gli interventi Tommaso Punis, Laerte Coscarella, Luca Grilli, Sofia Vella e Raffaele Magliuolo della classe II B, dal titolo Dalla mafia all'istruzione, argomento, che completa il progetto delle scuole medie. I giovani studenti hanno deciso di approfondire la tematica sulle mafie, in seguito al primo incontro avvenuto a scuola con la Fondazione Caponnetto. Hanno chiesto di poterlo comprendere meglio con un esperto sul campo ed hanno potuto farlo con un membro della Fondazione, l'ex ispettore della DIA, Renato Scalia, che li ha incontrati nell'Aula Magna della loro scuola. Scalia ricorda con grande entusiasmo la mattinata trascorsa con i ragazzi, attenti curiosi e davvero intenzionati a capire meglio i meccanismi della mafia e della sua infiltrazione nel tessuto sociale. I ragazzi della classe II B hanno prodotto alcuni cartelloni che hanno davvero colpito per la loro efficacia ed incisività, uno in particolare va citato perchè recita: <crescere vuol dire scegliere. Per scegliere bisogna conoscere, per conoscere bisogna studiare>. Tutti i ragazzi delle classi medie sono stati accompagnati nel lavoro dagli insegnanti: Rita Rossi, Imma Franza, Laura Marchetti, Patrizia Balestri e Virginia Sangalli.
Al termine delle esposizioni degli studenti, è seguito il dibattito, che ha visto gli amministratori locali pronti e propositivi, nessuno di loro ha voluto o potuto aggrapparsi a discorsi generici o in politichese, il linguaggio diretto e senza mezzi termini dei ragazzi, le richieste concrete e puntuali non hanno consentito scappatoie, le risposte quindi hanno avuto lo stesso tono. Ed è questo il vero punto di forza del progetto Sentinelle, non lascia posto a discorsi fumosi o manipolazioni, i ragazzi non ci stanno, scoprono subito il gioco, svelano subito l'inganno ed un amministratore pubblico lo sa! Sa che la sua credibilità di fronte ai giovani è salva solo con la legge del fare.
Alle 18.00 si chiudono i lavori dandosi appuntamento per giovedì 15 maggio.
E mentre piano piano la sala si svuota, salutiamo il Sindaco, il Vice Sindaco e l'assessore all'istruzione che restano ancora lì a parlare della nuova sede scolastica... .
Ida Goglia
Referente Scuola Isola d'Elba