Prospettiva Punto Blu a Pianosa? Polemiche sono sorte con i si e i no al progetto; Stefano Mazzei della sezione isolana della Società Nazionale di Salvamento Onlus, fondata nel 1999. Esprime il proprio assenso all'iniziativa che può contribuire a dare più sicurezza alla piatta isola, alla ricerca della propria nuova identità dopo la chiusura del carcere del 1998. Un ok di Mazzei se il Punto Blu sarà perfettamente attrezzato, dotato di defibrillatore e magari con la presenza di due bagnini. “I Punti Blu - dice il tecnico del salvamento- necessitano delle stesse dotazioni di soccorso e salvataggio degli stabilimenti balneari, come da ordinanze della Capitaneria di Porto. Pianosa, luogo non tempestivamente raggiungibile dal servizio sanitario d'emergenza, deve vedere la nuova struttura munita anche di un defibrillatore semiautomatico, un kit ossigeno con almeno 2 bombole da 5 litri con riduttore di pressione e varie maschere di rianimazione, nonché una tavola spinale con i presidi di immobilizzazione”. Quindi indicazioni chiare e precise, del resto Pianosa ha bisogno di certezze a 360 gradi. “Opportuna -prosegue Mazzei – la presenza di due bagnini che si alternino dopo un paio di ore di sorveglianza continua in torretta e durante la vigilanza non dovranno essere distratti dal sistemare arredi da spiaggia. Molti i verbali redatti ogni estate, dagli organi competenti, per tali comportamenti errati. Non solo, chi fa tale servizio a Pianosa dovrà avere un brevetto da Bagnino di Salvataggio o Assistente Bagnanti, titolo professionale obbligatorio per legge, ma possedere anche un curricolo che evidenzi esperienza certa, ed aver fatto di recente un corso per l'utilizzo del defibrillatore, con anche il primo soccorso con somministrazione ossigeno e capacità nel gestire emergenze su persone con trauma, patologie da decompressione, e simili. In caso di urgenza con una persona in pericolo di vita, i soccorsi sanitari non arriveranno a breve sull'isola, per cui si deve saper intervenire molto bene”.