Ho un’amica che da anni dedica una parte del proprio tempo libero per aiutare chi in ospedale non ha familiari che lo assistano; ho parenti stretti che fanno i volontari nella Misericordia ed una nipote nella Croce Rossa. Il figlio di amici che, sempre da anni, è volontario al Sacramento, altri amici e conoscenti che dedicano pomeriggi e serate alla croce Verde.
Ma la lista potrebbe proseguire con chi da una mano in Caritas o alla mensa delle parrocchie, con chi si inventa laboratori per allietare i pomeriggi degli anziani di Casa del duca, senza dimenticare l’associazione Dialogo che “lavora” con i carcerati, o coloro che collaborano con Exodus.
In questi giorni mi verrebbe da chiedere loro quanto caspiterina hanno evaso, per dare così tanto tempo agli altri.
Ma no, non c’è proprio nulla da ridere, troppo si è scherzato ed ironizzato su questioni importantissime, ed il troppo scherzare ha spostato l’attenzione dal fatto in sé – grave - verso la battutina, sminuendo l’importanza e, ripeto, la gravità dell’atto.
Ecco, sono pronta a mettere la mano sul fuoco, anzi ambedue le mie mani, che nessuna ma proprio nessuna di queste persone è stata costretta a fare ciò che fa da una condanna. Lo fanno perché mossi da una Coscienza e da una sensibilità personale che va oltre il proprio Ego, spinti verso l’incontro con l’altro che ha bisogno.
E la Coscienza spinge ad aiutare il prossimo, non a fregarlo, evadendo il più possibile le tasse.
Perché se aumenta in modo esponenziale il numero di chi si rivolge alle mense Caritas è soprattutto colpa di chi le tasse le evade, e chi più evade più ha colpa.
E non ci si ripulisce la coscienza trascorrendo amabilmente qualche ora alla settimana al centro anziani!
E a noi ci tagliano l’ospedale!