Mettiamo per una volta da parte personaggi e fatti che riempiono le cronache, spesso non esaltanti, per dare spazio a Francesco, un bimbo bravo, semplice, simpatico e intelligente. Può essere il rappresentante di tanti bambini di questa isola, di questa Italia o di questo pianeta, che hanno la pazienza di sopportare il mondo, spesso folle che noi adulti abbiamo messo su, da sempre, e nel quale ogni ragazzo dovrà muoversi. Riuscirà nell'impresa di diventare un uomo giusto, evitando di “inquinarsi” nel crescere, come capita a tanti? Glielo auguriamo. Su tale aspetto, un mio amico pediatra ha scritto un libro dal titolo eloquente “Il bambino ammalato d'uomo”. Quel mio amico si chiama Luciano Vizzoni.
Francesco ha colpito tutti all'escursione di sabato scorso, la solita del gruppo di “Andar per sentieri” che documenta su facebook ogni camminata. Trovando un clima favorevole, il ragazzino si è sentito tra amici ed ha percorso le “Vie del Granito”, nella zona sopra San Piero e delle Piane del Canale, in allegria dando alla giornata un deciso tocco di freschezza e sentimenti. Il circuito sentieristico porta ai resti villanoviani, in cui i pastori, intorno al 1000 a.C., avevano creato le loro costruzioni, caprili dotati di “suite” d'epoca in pietre di granito, quindi recinti per greggi, buoi e tutti vivevano al pascolo, in un'Elba antica, paradisiaca, certamente ancor più di quella che vediamo oggi.
Durante il percorso Francesco era sempre più a suo agio, agevolato da Renato capo gita, noto ex forestale, ma anche dagli altri che vedevano il bimbo come una mascotte e il giovanissimo preso coraggio si è posto lui in testa al gruppo, in marcia per oltre 4 ore, guidando 11 persone in fila indiana che andavano a godersi questi rilassanti sentieri eterni, immersi nella macchia mediterranea della parte occidentale dell'Elba, luoghi unici circondati da cielo, mare e panorami infiniti.
Francesco dialogava con questo e con quello, annullando la differenza d'età, ricordando a tutti che lui vorrà fare da grande il giornalista sportivo. Idee chiare e nette, pare mancargli solo una redazione intorno. Ha parlato più volte della sua maestra Rosaria e anche dell'altra, Tiziana, della sua classe, la terza elementare di Marciana Marina, informando dei suoi voti che vanno dal 9 al 10, in geografia, forse anche in storia e via dicendo, senza glorificarsi, ma facendo capire che l'apprendere per lui è un piacere, è una necessità normale come il bere e mangiare. E man mano che cresceva il feeling si è spinto a fare la cronaca del percorso di circa 8 km, come ha poi sentenziato alla fine il rilevatore GPS di Mauro.
“Potete ammirare qua sulla destra la macchia mediterranea, -diceva allora Francesco, esprimendosi con piena proprietà di linguaggio- osservate la bellezza della natura, della flora, con la ginestra selvatica, ma anche la fauna, vedete in questo acquitrino quanti girini e ammirate quella bella farfalla e quella cavalletta gigante e speriamo di non incontrare una vipera”.
Ci ha fatto sorridere e gustare il tragitto ancora di più, con la sua freschezza e spontaneità e davanti a Pietra Murata, ha esclamato “Ma questo è il più bel posto del mondo!” Trapelava evidente insomma come i sentimenti edspressi dal ragazzino fossero davvero ricchi.
Non è mancata una telefonata per rassicurare mamma Cristina, come dovrebbero fare in tali circostanze per tutti i bambini. Scene forse d'altri tempi, che fanno tornare alla mente il “Cuore” di De Amicis, il libro dei buoni sentimenti.
“Non solo vi faccio la cronaca, ma quando saremo alla pausa pranzo- ha annunciato la nuova guida- vi racconterò una leggenda”. E così è stato mentre ci prendevamo un po' di carboidrati e vitamine divorando ognuno panino e frutta, Francesco, seduto su di un muricciolo del rudere del Molino del Moncione, ha raccontato di come Venere, facendo cadere la sua collana di perle nel mare, creò le 7 isole dell'Arcipelago Toscano e poi, interrogato da Renato, ha detto i nomi di tutte e la loro posizione geografica.
Insomma Francesco ha grande volontà, è deciso, ed ha un bel sogno da realizzare nel diventare giornalista sportivo e pare in continuo progresso per raggiungere la meta. Intanto, ripresa la marcia, non la finiva più di parlare della sua Juventus con altri amanti della squadra torinese. Poi, verso il termine, Francesco si è lanciato anche nel fare un elogio ufficiale a Renato, mentre ormai si arrivava di nuovo al piazzale intorno al campo sportivo di San Piero, dove avevamo parcheggiate le nostre auto.
“Complimenti per questa passeggiata Renato- ha fatto il futuro giornalista- davvero molto bella, mi dispiace adesso che stia per finire, me la ricorderò a lungo questa camminata. Mi fa un po' di tristezza, ma mi consolo, so che ogni sabato ce n'è una”. E qualcuno ha voluto fare a questo piccolo bambino prodigioso una domanda insidiosa. “Cosa è più importante, la bellezza di questa natura che hai vissuto oggi o la Juventus?”. Il bambino ha risposto “Sono importanti allo stesso modo”. Francesco, vista la sua grande passione per la squadra del cuore, ha pensato bene di equipararla ufficialmente alla natura, ma senza dubbio la verità è che lui sa che la natura è la prima in classifica.
Francesco ha dato una lezione di umanità, di semplicità e di intelligenza a tutti noi anziani. E' un piccolo-grande messaggio di speranza per un domani migliore. Bambini come lui potrebbero gestire un miglior futuro? Potranno impegnarsi a cambiare le cose di questo mondo davvero bizzarro, pieno di grandi contrasti e ingiustizie, che sono sotto gli occhi di tutti? Accontentiamoci delle 4 ore con Francesco ci hanno portato in un altro piacevole “pianeta”.
cliccate qui sotto per vedere fasi dell'escursione, servizi fotografici sono di Mauro Cilli e Gabriele Lenzi
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