Il 28 e 29 aprile in Piazza SS.Annunziata a Firenze ha fatto tappa “Il Festival dei Semi” prima tappa della “Carovana internazionale dei guardiani dei semi” organizzata da Navdanya International e Seed Freedom guidata dall’ambientalista indiana Vandana Shiva.
Lo scopo della carovana è quello di proteggere la varietà dei semi che fanno parte del nostro patrimonio agro alimentare. “Il movimento per il recupero dei semi locali in agricoltura parte dalla cancellazione, di fatto, della possibilità degli agricoltori di tutto il mondo di tramandare le sementi coltivate nei propri campi e che sono libere, rinnovabili, fuori dai brevetti”, spiega Vandana Shiva, che con la sua associazione Navdanya ('Nove semi') ha contribuito a realizzare ben 111 banche comunitarie di semi, coinvolgendo circa mezzo milione di contadini indiani negli ultimi 20 anni nella difesa della sovranità alimentare.
Dal palco Maria Grazia Mammuccini, vicepresidente di Navdanya International, ha detto:
"La normativa dell’Unione europea in questo settore va rivista perché permette di comprare e vendere solo i semi che si conformano alle logiche del modello industriale", "Nel registro nazionale varietà possono essere inserite unicamente le varietà distinte, uniformi e stabili. Quindi, per definizione, le varietà locali non sono ammesse: quello che per la natura è essenziale, cioè la diversità e l’adattabilità, per la legge è vietato. Se vogliamo difendere la nostra sicurezza alimentare bisogna inserire il principio della proprietà collettiva delle varietà locali".
Da Firenze Vandana Shiva ha lanciato il “satyagraha dei semi” (la lotta non violenta di Gandhi, utilizzata in Italia dai radicali, che significa “impegno per la verità”). “Vogliamo seminare i semi del futuro, i semi di un’altra visione e di un altro futuro per il pianeta e per tutti noi”, “Il modello di agricoltura industriale ci ha portato fin qui a una crisi gravissima, dove la terra è stata degradata, la biodiversità distrutta e gli agricoltori sradicati dalla loro attività e dallo loro cultura e dove i semi sono stati privatizzati, distrutti, brevettati. Da qui, da Firenze, noi ci impegniamo per un rinascimento dell’agricoltura e per creare una nuova economia, costruita sui beni comuni, sulla condivisione e sull’intelligenza creative e collettiva".
La Regione Toscana ha sottoscritto un protocollo con Navdanya International che ha visto ben 140 coltivatori divenire custodi di circa 700 specie vegetali locali a rischio estinzione".
Presso l’Orto Botanico di Firenze c’è stata la firma della “Promessa sui semi” tra i bambini, i custodi dei semi e Vandana Shiva, un gesto simbolico con il quale i piccoli riceveranno in dono i semi locali impegnandosi a continuare a coltivarli e a proteggerli.
Valter Giuliani http://www.elbataste.com/