"Faccio il biglietto alla Moby per la nave delle 18. La mia collega mi accompagna in auto sino all'imbarco dove arrivo alle 17,54 mentre sta imbarcando un'auto. Scendo dalla macchina e
vedo che tirano su il portellone. Chiedo: “che state facendo mancano oltre 5 minuti alla partenza!”.
Urlano sia gli ormeggiatori sia gli addetti all'imbarco della Moby, tutti vistosamente incazzati. Intanto arrivano altri due ragazzi e un'auto per imbarcarsi. Ci dicono: “calmi, calmi riabbassiamo il portellone”. Invece partono.
L'addetto all'imbarco della Moby telefona al responsabile, il quale dice che il comandante è partito per lasciare libero il molo. Faccio presente che in quel momento c'era attraccata solo la Marmorica e per il resto i moli erano liberi.
Vado alla biglietteria dove l'addetto, con qualche resistenza della sua collega, mi restituisce i soldi; cosa che non avviene per altri appiedati in quanto in possesso di biglietti con altri orari (fatto che agli habitué capita spesso per evitare di perdere tempo).
La ragazzina che viaggia per praticare sport a Piombino non ha altri soldi ed è costretta a farseli prestare. Telefono al numero verde dell'osservatorio e la "gentile" signora mi dice se ho carta e penna per scrivere un altro numero al quale rivolgermi. Le dico che sono davanti alla nave e non comodamente seduta in un ufficio fiorentino, allora prende il mio reclamo, almeno spero! Parto con la Marmorica delle 18,30 salendo dal portellone, insieme alle auto.
All'uscita ci fanno ripassare dal garage dove vedo auto messe in tutti i sensi, un passeggero mi dice che il portellone è rotto da un mese.
Vi ringrazio e saluto sperando di sbollire l'ennesima incazzatura entro breve».
Caterina (B)
da il Vicinato