Quando sono arrivata, Antonella sistemava le piante: ho scoperto che dietro al suo ristorante si apre un grazioso giardino che offre frescura e un ambiente particolarmente intimo e accogliente ai suoi ospiti.
Ogni volta che vado a Porto Azzurro mi sento un po’ in vacanza: nel paese affacciato sul mare, si respira un’aria distesa e mi perdo volentieri tra le sue viuzze fatte di case colorate.
Questa mattina però non sono andata in giro per il paese: sono andata a trovare Antonella, che cucina alla “Botte Gaia”, ristorante che gestisce con suo marito Riccardo da qualche anno.
Una storia fatta di fatalità e amore, fortuna e impegno, passione e voglia di scommettere in qualcosa di più grande, la sua.
Partita come cameriera, ha trascorso svariate stagioni in cucina con la suocera, da cui ha appreso l’arte del preparare cibi con amore nel rispetto della tradizione, prima nel ristorante di un camping e poi tentando la (riuscita) carta del ristorante nel suo paese natale. Un ritorno alle organi, quindi, dopo qualche stagione spesa nel capoliverese, che profuma di cose fatte con cura e attenzione. Una attenzione che si riverbera negli interni, curati sin nei dettagli e in prima persona (mentre parlavamo Riccardo sistemava le fioriere alle pareti e si respirava una piacevole aria di premuroso affaccendarsi).
E’ una storia elbana quella di Antonella e Riccardo, una storia di giovani che intraprendono una strada imprenditoriale comune che non risparmia asperità e incognite ma che due anni fa ha avuto la meritata fortuna di salire agli onori delle cronache grazie a una incredibilmente lunga e fruttuosa partecipazione e alla “Prova del Cuoco”, il programma di cucina che va in onda su Rai 1, in compagnia di Massimo, cuoco della Taverna dei Poeti di Paolo Paolini.
Proprio Paolo dell’esperienza trascorsa dice: ” Appena appresa la notizia della nostra partecipazione alla prova del cuoco volevamo fin da subito raccontare e promuovere l’Elba invece che trarne un beneficio personale infatti abbiamo avuto la fortuna di poter fare 5 puntate più la finale ed i nomi dei nostri Ristoranti sono stati fatti solo alla prima ed all’ultima puntata. Sapevamo che l’Elba avrebbe avuto un grandissimo potenziale ed eravamo consapevoli di poter fare 5 puntate infatti per ogni puntata abbiamo voluto presentare un tema diverso che raccontava la nostra Isola e le nostre tradizioni: le miniere, gli spagnoli a Porto Azzurro, Napoleone, la zona del granito dell’Elba, Marciana Marina, le castagne e la storia del borgo di Marciana. Siamo convinti che anche questa volta riscuoteremo un grande interesse da parte del pubblico perché l’Elba ha davvero moltissimo da offrire.”
Quest’anno a Antonella e Massimo è stata data una seconda importante opportunità, quella di tornare a far parlare dell’Elba anche attraverso le sue eccellenza e i suoi prodotti, tra i quali spiccano quelli caseari di Sara Esposito e i dolci frutto di ricerche di ricette antiche di Gabriele Messina.
La cucina di Antonella riflette una ricerca di tradizione alleggerita da un utilizzo moderno delle materie prime, nell’ottica di attualizzare antiche tradizioni. Mi confessa anche di conservare la segreta speranza che questa rivisitazione delle tradizioni gastronomiche colga vari aspetti del vivere sociale. Non è un mistero che la natura diffidente e d’acchito poco incline alla collaborazione, abbia in passato creato non poche difficoltà all’insorgere di nuove iniziative collettive qui sull’isola, eppure io colgo nel racconto di Antonella e Massimo, come in quello di molte altre persone che sullo “scoglio” investono risorse e speranze, il segnale tangibile di un nuovo corso.
Appuntamento su Rai 1 alle ore 12.00 di Sabato 17 per ascoltare un racconto di isola fatto attraverso la passione di chi, amandola, la vive e la condivide quotidianamente.
Francesca Campagna da http://fravolacolcuore.com/