Tutti la citano, la SANITA’, ma nessuno si prende la responsabilità di garantire i diritti essenziali ai cittadini..... a partire dai sindaci elbani.
In questa campagna elettorale abbiamo visto quasi tutti i candidati tentare di mettere il cappello sull'operato dei Comitati elbani sanità.
Sarebbe facile chiedere loro dov'erano quando i comitati, pazientemente e tenacemente, lottavano contro lo status quo imposto dalle Istituzioni, la Regione coi suoi vari Rossi, Calamai, Marroni e i vertici dell'azienda sanitaria toscana. E dov'erano quando i comitati subivano le intemperanze dei sindaci elbani, che promettevano dimissioni per poi ritirarle prontamente al primo barlume di grazia ricevuta da parte dei loro grandi capi.
Noi del M5S non vogliamo certo appropriarci dei meriti e della preziosa storia dei comitati cittadini ma vorremmo comunque essere loro di supporto, come testimoni e come semplici portavoce delle loro istanze.
E come testimoni vogliamo ricostruire le tappe fondamentali del loro percorso:
A primavera del 2010 nascono i comitati a difesa delle sanità quali Elba Sanità e Elba Salute differenti per alcuni aspetti ma con un solo obiettivo: fermare lo smantellamento del sistema sanitario Elbano. In seguito i due comitati si riuniscono sotto una sola sigla, CER (Comitati Elbani Riuniti) pur mantenendo le proprie origini e identità.
Il 7 ottobre 2011 poiché l’Azienda sanitaria è sorda agli appelli e alle proteste dei cittadini e della varie Amministrazioni, il CER organizza una grossa manifestazione che ottiene un'adesione massiccia, mai vista prima all'Elba. Più di 4000 persone, di tutte le categorie sociali ed economiche, si sono riversate in un corteo oceanico fino al luogo di riunione della IV commissione regionale, che, assolutamente impaurita, ha subito pattuito interventi urgenti, soprattutto sul personale sanitario dell'Ospedale.
Nel febbraio 2012 i comitati premono sul sindaco di Campo, Vanno Segnini, Presidente della Conferenza dei Sindaci, affinché egli richieda all'Azienda la contabilità analitica della Azienda Sanitaria, in modo da poter verificare come vengono spesi i soldi pubblici destinati all'Ospedale di Portoferraio, ma Segnini risponde irritato che i sindaci non hanno il potere di pretendere questi documenti. Dopo pochi giorni egli si dimette da Presidente dei sindaci e gli succede il sindaco di Portoferraio, Roberto Peria.
Non vedendosi miglioramenti significativi, i comitati criticano l'operato del Responsabile di Zona, Dott.Massimo Scelza, cui alla fine non viene rinnovato l'incarico. In seguito salta anche il direttore Generale Dott.ssa Monica Calamai, sostituita con l’attuale Dott. Eugenio Porfido.
Per bloccare ancora una volta l'ormai imminente riconversione del nostro ospedale, i comitati del CER nel novembre 2012 organizzano un'altra manifestazione, ancora più partecipata, 7000 persone, provenienti da tutti i Comuni Elbani.
I nostri cari Sindaci, tutti a parte Barbetti (chissà perché) in vista della grande protesta, si erano intanto rinchiusi in cima all'Ospedale e si erano messi d'accordo con i comitati che non avrebbero cessato la mobilitazione finché la Regione non avesse approvato le loro richieste, che erano: a)l'ottenimento degli interventi già promessi nell'ottobre 2011 e mai realizzati b) la partecipazione dei comitati al Tavolo che doveva realizzare il Piano Sanitario specifico per l'Elba. Il Sindaco Peria, in prima linea, annuncia le sue dimissioni se entro breve termine il suo grande capo, il Governatore Enrico Rossi, non avesse accettato le irrinunciabili proposte elaborate insieme ai comitati.
I sindaci, il 23 novembre 2012, incontrano Luigi Marroni, nuovo assessore regionale alla Sanità, ma, guarda caso, forse sconvolti dall'assessore che batteva i pugni sul tavolo, si sono “scordati” di riportare la richiesta dei comitati di partecipazione al piano sanitario, così impedendo che le concessioni ottenute divenissero strutturali. Anche se Marroni concede solo una parte degli interventi richiesti i sindaci, tutti contenti e in tutta fretta tolgono il presidio e ritirano le dimissioni.
Allora CER, esasperato dal balletto dei sindaci, prova un'altra strada per arrivare alla partecipazione e stimolare così la redazione di un piano sanitario specifico per l'Elba, e cioè si appella alla legge della regione toscana sulla partecipazione, n. 69/07, che garantiva la possibilità per i comitati di cittadini di predisporre un progetto di partecipazione a processi di pianificazione pubblica, predisponendo idonei finanziamenti. I comitati redigono un progetto di partecipazione al piano Sanitario per l'Isola d'Elba ed il Garante della Partecipazione chiede a tutti i sindaci una conferma della loro adesione al progetto. Non tutti rispondono, o se rispondono lo fanno con dichiarazioni piene di se e di ma e alla fine il progetto, che pure era piaciuto tanto a Cosetta Pellegrini, finisce nel cassetto.
A tutt'oggi, nonostante l’accordo del 23//11/2012, la sanità Elbana non migliora efficacemente, anzi, deperisce sempre più nel suo organico e nei servizi al punto che anche per una scheggia in un occhio è stato necessario trasferire in elicottero il paziente all’ospedale di Livorno. Ogni volta che l’elicottero decolla, si spendono più di 9000 euro circa e ad oggi talvolta l’elicottero si alza 2/3 volte al giorno.
Siamo quindi ancora lontani da accettabili standards di sicurezza per la salute degli Elbani e dei loro Ospiti. E soprattutto si naviga a vista, perché nessuna riforma è garantita nel tempo. Il Tavolo per la formazione del Piano Sanitario per l'Elba non è mai partito, probabilmente perché la Regione Toscana vorrà tenersi le mani libere per operare tagli lineari alla spesa sanitaria senza dover giustificare il rispetto delle ovvie priorità che sarebbero garantite da un piano sanitario.
Davvero, rileggendo queste vicende, balza evidente un'assurdità. Le Istituzioni, invece di lavorare insieme ai comitati cittadini, che pure si sono dimostrati assolutamente responsabili e propositivi, hanno sempre remato contro di loro, lisciandoli a parole ma calando dall'alto misurate concessioni, sempre con la scusa che i soldi non ci sono, quelli stessi soldi che poi si trovano per le grandi opere, per gli elicotteri e per gli stipendi dei primari.
Certo il M5S Portoferraio non può prospettare di risolvere problemi cronici e devastanti legati agli sprechi nel campo della sanità pubblica, ma sicuramente può garantire che farà tutto il possibile per assicurare la partecipazione dei cittadini alla pianificazione sanitaria e per assicurare la dovuta trasparenza di tutte le spese effettuate dall'Azienda.
Questa analisi politica è consultabile in forma integrale sul sito del M5S Portoferraio a questo Link:
MoVimento 5 Stelle Portoferraio