Con Giovanni Fratini, nei giorni scorsi , c’eravamo detti di andarlo a trovare.
Erano anni, ormai, soprattutto dopo la scomparsa della sua amata Fiorenza, che Sauro si era ritirato nella sua casa degli Orti in un dignitoso distacco dagli amici e dalle cose, che oggi, purtroppo, è divenuto definitivo.
Con Sauro (Saurone, come lo chiamava affettuosamente Uberto Lupi per l’imponenza della sua figura) ho percorso un lungo tratto della mia vita politica.
Da lui ebbi il testimone per il mio primo ingresso nel consiglio comunale di Portoferraio nel lontano 1971.
Lui già allora aveva ricoperto importanti cariche e per un paio di decenni ha continuato ad occupare la scena politica elbana.
Sindaco di Portoferraio dopo Benassi nei primi anni ‘50, militante ed apprezzato dirigente comunista, consigliere provinciale delegato per gli affari dell’Elba, Presidente dell’ O.C.E. (Ospedale Civile Elbano) Consigliere dell’E.V.E. (Ente Valorizzazione Elba), Sindacalista degli Elettrici e poi dello SPI /CGIL , pubblicista, cronista sportivo, Sauro ha lasciato un segno indelebile nelle vicende delle sua Isola e anche al di là del Canale.
Uomo di indiscussa integrità morale, è stato per me un punto di riferimento, esempio di passione civile, un compagno leale e un caro indimenticabile amico.
Dovevo andarlo a trovare. Mi resta il rimpianto e il rammarico di non averlo fatto.