I recenti articoli sulla carta stampata riferiti alle Residenze napoleoniche dell’Elba hanno offerto una prospettiva parziale e, mi venga consentito, incompleta della situazione. Non a caso gli stessi dott. Della Lucia e Marini hanno ritenuto che il contributo de Le Figaro è stato «eccessivo», riconoscendo al contempo che sono stati fatti molti sforzi per il miglioramento delle condizioni di godibilità delle Residenze. E tuttavia altri ancora vanno fatti.
Il presunto stato di abbandono e l’asserita trascuratezza del museo Villa dei Mulini a Portoferraio vanno letti nella giusta prospettiva; probabilmente le condizioni generali del sito non rispondono agli standard qualitativi francesi (discorso che andrebbe appurato seriamente, magari con una bella inchiesta giornalistica), ma non si può negare che il Mibact abbia stanziato, negli ultimi anni, un’enormità di fondi per il recupero architettonico delle strutture. Recupero poi interrotto, ma che tutti noi ci auguriamo venga fatto ripartire al più presto. È pur vero che se alle alte sfere politico-amministrative del Mibact interessasse veramente valutare il raggiungimento dei risultati dei nostri Soprintendenti, oggi molti dirigenti affollerebbero l’italico litorale invece che sedersi dietro a scrivanie non proprio meritatamente occupate. Ma purtroppo non è così.
Il cuore della proposta elaborata dall’assessore Marini a seguito del disservizio lamentato da Le Figaro è il seguente: aprire le Residenze anche nel giorno di ordinaria chiusura (oppure in orario serale e notturno) per consentire un maggior legame con il turismo sul/del territorio.
Da rappresentante dei lavoratori certamente non posso né voglio denigrare o sottostimare tale proposta, poiché sono abituato a interloquire senza pregiudizi ideologici. Pertanto, ben venga – se si raggiunge l’adesione dei lavoratori – l’implementazione dell’offerta culturale delle Residenze sette giorni su sette nella stagione estiva, ma purché ciò venga ratificato ad un tavolo di trattativa in cui vengano coinvolte le rappresentanze degli Enti Locali, del Mibact e delle associazioni di settore; un tavolo da cui si evinca che le prestazioni straordinarie siano ad esclusivo totale onere dei soggetti proponenti e non del Mibact, poiché la norma e la spendig review non lo consentono, così come non lo consente il clamoroso sottorganico con cui a stento si riesce a garantire l’apertura di undici ore giornaliere.
Nulla di più e nulla di diverso, in buona sostanza, rispetto a quanto è stato fatto lo scorso 31 agosto, quando l’apertura domenicale delle Residenze è stata sostenuta economicamente dagli Albergatori con il lodevole intervento del Comune di Portoferraio. Ma, ovviamente, in un regime di continuità nel periodo estivo e non solamente in occasione di eventi singoli o isolati.
Colgo l’occasione per chiarire che l’alternanza dei giorni di chiusura tra la Villa dei Mulini e la Villa San Martino fu appositamente congegnata per garantire al pubblico la fruibilità di almeno una delle due Residenze, in tal modo evitando la contemporanea chiusura dei siti, che dovrebbero chiudere di norma il lunedi. È anche bene ribadire che il Codice dei beni culturali e del paesaggio prevede espressamente la gestione integrata pubblico-privato dei siti, laddove ne esistano le condizioni; ma spesso i roboanti progetti di partenariato si risolvono in disparità di trattamento dei lavoratori, in totale assenza delle tutele contrattuali e con l’inevitabile scaricabarile su uno Stato pigro, sonnolento, tirchio e incapace. Che, però, esborsa comunque una quota di denaro più consistente di quella dei privati! Non sarà forse che l’imprenditorialità all’italiana è disposta ad investire solo dove è palese un ritorno economico immediato e rilevante? Si veda il caso della Fondazione Museo Egizio di Torino e si otterranno risposte molto eloquenti.
Tutto ciò premesso, a nome della sigla che rappresento comunico a tutti voi la piena disponibilità e il sostegno ad individuare qualsiasi forma di accordo che possa soddisfare l’interesse legittimo delle parti coinvolte (Mibact, lavoratori, Enti locali, associazioni di categoria, turisti) sia a livello centrale che presso la competente Soprintendenza. Nel pieno rispetto, però, della tutela del patrimonio sancita dall’art. 9 della Costituzione e del Contratto Collettivo Nazionale dei Lavoratori comparto Ministeri, dal quale non ho né la facoltà né il desiderio di derogare.
Enzo Feliciani Uilpa Firenze