Non ci sarebbe nulla di male se l’interrogazione presentata al sindaco Galli non riportasse la firma di Fortunato Fortunati e Fabrizio Baleni. I due, noti per essere stati i fautori della cacciata del sindaco Mancuso, erano amministratori comunali pure durante l’esecuzione delle opere della messa in sicurezza del Compendio minerario. Lavori furono eseguiti a metà degli anni duemila, nonché progettati e diretti dagli stessi tecnici del Muro della Valle di Riale. Opere costate ai contribuenti circa 6-7 milioni di euro, e concepite in modo discutibile, tant’è che sin da subito dimostrarono la loro inadeguatezza per un territorio sfruttato fin dai tempi degli etruschi. Di quei 6-7 milioni di euro nessuno volle accantonare gli oneri per la manutenzione periodica delle opere, come normalmente fanno gli amministratori lungimiranti, ma si disse che a queste rientravano nel compenso stabilito anni prima dall’Agenzia del demanio. Ora, Fortunati e Baleni, come se nulla fosse, ritornano con le stesse argomentazioni dell’allora sindaco Bosi e ripropongono marchingegni triti e ritriti già ampliamente contestati quando l’uno era vicesindaco e l’altro assessore comunale.
Artemisio T