In data 3 ottobre questa Amministrazione comunale ha avuto un ulteriore e nuovo contatto telefonico con il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi il quale, dopo una lunga battaglia politica è riuscito ad ottenere la sopravvivenza del presidio ospedaliero Grifoni ; i contenuti di questo contatto telefonico riguardavano proposte circa le iniziative che tutti i piccoli comuni d’Italia devono mettere in atto al fine di vedere realizzata con legge nazionale, e non per disponibilità di un Governatore di regione, la sopravvivenza sul loro territorio di presidi sanitari nei quali siano garantiti i servizi fondamentali. In questa occasione ci è stato rivolto l’invito a partecipare al summit dei piccoli ospedali che si terrà ad Amatrice il giorno 11 ottobre, richiesta non rifiutata, ed alla quale questa amministrazione ha dato il suo assenso esprimendo il proprio compiacimento per l’iniziativa, ma alla quale gli amministratori di Portoferraio non potranno partecipare per impegni istituzionali già programmati ed ineludibili; l’impegno è solo rimandato perché con il sindaco di Amatrice è in programma un incontro a brevissima scadenza di tempo per valutare le iniziative proposte e scambiare idee ed eventuali progetti di ristrutturazione sanitaria se questi avranno peculiarità comuni tra il nostro territorio e quello appenninico di Amatrice.
Si coglie l’occasione per ribadire che ciò che è stato definito con accezione negativa una "spiaggiata istituzionale sanitaria" a Montecristo, è per questa Amministrazione un momento politico molto importante e fondamentale per due motivi: prima perché si vuole ribadire la sovranità istituzionale del comune di Portoferraio su questa parte del nostro arcipelago al fine di interagire con progetti e programmi ai quali fino ad oggi non ha mai partecipato ma che ha sempre passivamente subito, ed infine perché presentare un documento sanitario , o “Documento Montecristo” come è già stato definito, nel quale si descrivono le problematiche sanitarie attuali e si progetta una riorganizzazione del nostro territorio in uno scenario che avrà non risonanza locale ma regionale, se non nazionale, ci è sembrato fondamentale per dare la massima diffusione alle difficoltà che oggi vivono proprio le comunità insulari.
Dr. Mario Ferrari Sindaco di Portoferraio
Dr. Luciano Rossi consigliere delegato alla sanità
Caro Mario - Egregio dottor Rossi
a) mi compiaccio che gli amministratori del mio comune abbiano "considerato" l'iniziativa del Sindaco di Amatrice e che siano intercorsi dei rapporti, che spero proficui. Mi limito ad osservare che tutto ciò (visto che all'iniziativa si annetteva tanta importanza) poteva essere oggetto di comunicazione ai da voi amministrati, fattispecie ai soggetti più sensibili alle problematiche sanitarie. Trasparenza significa anche puntuale mettere a partito delle cose importanti la cittadinanza. Aggiungo solo che penso che laddove le chiusure dei presidi ospedalieri dovessero decidersi a livello nazionale in luogo che regionale, le chiusure risulterebbero assai più numerose.
b) Non credo sia calzante l'allocuzione "accezione negativa" per definire quello che ho scritto sulla trasferta a Montecristo, più giusto dire che il tono era irrisorio, perchè, francamente, dal mio opinabilissimo punto di vista, la "gita istituzionale" che vi apprestate a fare è vicenda che per prenderla seriamente bisogna fare qualche sforzo, e la vostra gentile risposta ancor più mi radica nelle mie convinzioni.
Temo che il lemma "Montecristo", anche dopo la vostra visita, resti ancora più legato, nell'immaginario collettivo, al letterario "Conte" o ai noti "Sigari" che all'epocale documento destinato a mutare la sanità d'Italia, che annunciate e che dall'isola di San Mamiliano trasmetterete all'universo mondo.
Temo pure che la "copertura mediatica" dell'evento sarà scarsa. Se il tentativo era quello (come detta la tecnica della comunicazione) di fare una cosa inusuale per attirare l'attenzione, perdonatemi, avreste ottenuto miglior risultato, imitando l'ex-Sindaco milanese Albertini, illustrandolo in mutande in Piazza Cavour.
Quanto poi - vabbé siamo nell'anno del bicentenario - alla un po' imperiale "sovranità istituzionale del comune di Portoferraio" su Montecristo (che comunque con la sanità continua ad essere pertinente quanto lo è la pasta e fagioli con la teoria della relatività), faccio sommessamente notare che quell'isola è (per fortuna) protetta da una serie di vincoli naturalistici nazionali ed internazionali che vi limitano fortemente le attività antropiche e con esse anche la cosiddetta potenziale "sovranità" comunale. E, di grazia, quali sarebbero state le altrui scelte (immagino dissennate) su Montecristo, che noi ferajesi avremmo subito? Io non ne ricordo, deve essere roba antica, perché Montecristo é vincolata più o meno da sempre; figuriamoci che prima che fosse istituito il Parco - cinico e baro - il Sindaco di Portoferraio per metterci piede doveva avere il permesso di due diversi ministeri: quello dell'Agricoltura e quello dell'Industria(!).
Come potrebbe sostanziarsi quindi la riaffermata "sovranità ferajese" su un'isola che peraltro ha anche poco a che vedere con la storia del capoluogo elbano?
Non vi piace il termine "spiaggiata"? Beh allora facciamo (non ve ne abbiate tanto è solo una mia convinzione) che la faccenda pare "forforina" (se qualcuno ha bisogno di traduzione dal ferajese: "cosa che ci si sforza di rendere appariscente ma che in realtà è di scarso o nessun conto"). Saluto distintamente
sergio rossi