Che peccato ! Nelle mie precedenti accorate note mi ero limitato a sottolineare, nel pieno rispetto del mio mandato (a proposito di “rigore” istituzionale....), lo stridente contrasto tra i gravi problemi di Marciana Marina e dei marinesi e l’inquietante, nonché perdurante, immobilismo del Sindaco Ciumei e della sua Giunta di fronte ad essi.
Avevo avuto anche la sensibilità di non entrare nel merito di alcune “particolarità” tecnico-amministrative della sua Amministrazione, nelle quali la crisi economica, Mario Monti e Angela Merkel (per buona misura) non c’entrano assolutamente nulla.
Per la verità, il Sindaco Ciumei mi aveva cortesemente preavvisato sulla sua intenzione di rispondere duramente al mio articolo, pur potendo limitarsi, in modo istituzionalmente più corretto e fattivo, a dare risposte sia ai problemi del paese (con i fatti) sia alle interpellanze che giacciono sul suo tavolo senza riscontri.
Ho sperato che, nel rispetto comunque della dialettica democratica, lei avrebbe controbattuto alle mie oggettive valutazioni di merito con analoghe risposte di merito : nulla di tutto ciò, purtroppo, aggravando così le mie personali preoccupazioni sulla possibilità che la sua Giunta sappia risolvere adeguatamente i problemi del paese.
Sindaco Ciumei, viene a dire, lei a me, che faccio “finta di dimenticare che da qualche mese a questa parte tutti i Comuni, e quindi anche Marciana Marina, hanno problemi finanziari enormi e imprevisti” ? Lei dal suo osservatorio forzosamente privilegiato non si era accorto di nulla, o quali altri problemi ha visto aggiungersi in questi ultimi 2 mesi ? Ce lo dica, per favore. E, in ogni caso, con quale coscienza e cognizione ha elargito le sue note promesse in campagna elettorale ?
Purtroppo stiamo vivendo nel pieno di una conclamata deriva etica e politica, nonché di una crescente insensibilità democratica, ma quando è troppo è veramente troppo.
Ma come, per lei, Sindaco Ciumei, l’avere acquisito una maggioranza elettorale del 58%, da me immediatamente riconosciuta e rispettata, equivale a tacciare di “batosta” l’acquisizione da parte della odierna minoranza politica del 42% dei voti di concittadini anche suoi ?
A questo proposito, mi auguro che non siano proprio i suoi elettori (unitamente a tutti gli altri, purtroppo) le vittime di quella batosta che avrà origine dal modo di governare della sua Giunta.
“Dulcis in fundo”, ecco il suo riferimento ad una mia proposta informale (di cui, comunque, non rinnego concetti, valenza e finalità) trasmessa in via privata a tutti gli esponenti politici marinesi e non certo solo a lei, Sindaco Ciumei.
Tralasciando ogni facile commento sulla eticità del gesto, mi chiedo cosa volesse dimostrare con questo “clamoroso scoop”: che a Marciana Marina esistono personaggi politici pragmatici che hanno a cuore non i belletti o gli steccati partitici ma gli interessi reali della comunità marinese ?
Bene, la dimostrazione è riuscita, ma non c’era bisogno di ricorrere a questi “scoop”.
E’ tutta qui la sua strategia e la sua risposta per superare i problemi marinesi, sotto gli occhi di tutti ?
Poi, come si può confondere un progetto di laboratorio culturale-politico per affrontare e superare, nell’interesse di tutti, quelli che lei stesso definisce “problemi finanziari enormi ed imprevisti”, con una “ammucchiata” di “partitini” e con incoerenze istituzionali ?
Se lei vorrà e se io avrò tempo, tornerò a spiegarle nuovamente tutto.
Nel frattempo, sarebbe il caso che lei trasmettesse una lettera di reprimenda “istituzionale” anche al suo leader di fatto, Berlusconi, che si permette di parlare ancora oggi addirittura di “governo di larghe intese” !
Insisto, si abbandonino la politica da bar ed i personalismi stizzosi, e si affrontino seriamente i problemi, con i fatti, però, ed anche urgentemente, con partecipazione e con trasparenza.
Per quanto mi riguarda considero definitivamente chiuso questo tipo di polemica, continuando a rendere onore al mio mandato istituzionale.
Infine, solo per completa conoscenza degli ”atti”, rimando alla lettura della mia controrisposta alla sua risposta dell’epoca: per dimenticanza in buona fede, lei l’aveva tralasciata.
Paolo Di Pirro
“Caro Andrea, la tua risposta purtroppo non mi stupisce.
Intanto vorrei rassicurarti sulla mia conoscenza delle procedure istituzionali, alle quali certamente mi atterrò sempre (unitamente alla mia “squadra”) ed alle quali, sono certo, ti atterrai anche tu e si atterranno i componenti della tua “squadra”.
La provocazione nasceva, e nasce, dalla mia convinzione che l’attuale scenario socioeconomico ed etico-culturale richieda un modo nuovo di fare politica (nel senso etimologico del termine, ovviamente): a mio avviso, non c’è nulla di peggio, in qualunque ambito delle attività umane, che affrontare situazioni nuove con mentalità e mezzi vecchi (a meno che proprio non lo si voglia, ma per altre ragioni).
Il mio “tiro” , sia pure proposto in modo volutamente leggero, voleva, quindi, essere un “poco” più alto: nulla a che vedere con le consolidate e note ritualità consiliari.
Evidentemente, per troppi motivi, non è il caso: prego te e tutti i pazienti lettori in indirizzo di ritenere la questione assolutamente chiusa.”