Assistiamo in questi giorni ad un chiaro tentativo di associare la questione del Comune Unico allo stato di emergenza che caratterizza i nostri principali servizi con una falsita' che rischia di essere una ennesima grave presa in giro di questo territorio.
La prova? Qualcuno spieghi come si fa a dire che con il comune unico sara' consentito un grosso risparmio e sperare che con meno risorse avremo miracolosamente un ospedale ed un tribunale all'altezza di quella condizione di vita dignitosa che risulta invece calpestata insieme all'intelligenza degli elbani a cui si propinano simili ricette.
In realta`una garanzia a quello che sino ad oggi appare come un suicidio collettivo ci sarebbe e - pur partendo dal presupposto che non dovremmo avere bisogno di ricomprare i nostri diritti da Pomonte al Cavo - chi in buona fede spera che questo sia il bene dell'isola deve farsi carico di una seria e libera rivendicazione quale unica condizione di un percorso che rischia di coglierci meno protagonisti di prima proprio mentre rivendichiamo piu`forza alla nostra voce.
Occorre sedersi realmente dall'altra parte del tavolo rispetto agli interlocutori del governo centrale e regionale che hanno in mano la matita con la quale intendono disegnare il nostro destino e pretendere che al prezzo imposto all'identita' storica dei nostri paesi corrisponda un atto definitivo di riconoscimento della nostra condizione insulare: uno statuto speciale da pretendere nero su bianco prima di qualsiasi referendum, un carta fondamentale dell'Elba che faccia una fotografia dei nostri bisogni e ci garantisca che la somma dei nostri numeri fara`almeno come risultato il riconoscimento di una deroga generale ai livelli minimi di servizi ed, in sostanza, un definitivo riconoscimento che, in ragione ma oltre quella condizione insulare comune ad altre realta`, l'Elba e' qualcosa di diverso da un pronto soccorso e che la sua realta' economica e sociale e' degna di un Tribunale, di uffici postali a determinate distanze, di un'offerta scolastica che ci consenta davvero di crescere culturalmente e di tenere con forza il timone del nostro territorio. E' la sfida tra le soluzioni reali ed una demagogia che ci ha portato fino a qui. Quale occasione migliore per una nuova partenza e per un recupero di credibilita`della politica chiamata per una volta a guardare il mondo con gli occhi degli elbani? Sanita`e tribunale i primi banchi di prova.