Firenze, 2 luglio 2012- Uno dei fiori all’occhiello del sistema carcerario, il carcere di Porto Azzurro, si trova ora a dover fare fronte ad un’emergenza, quella dell’arrivo di nuovi detenuti dalle strutture dell’Emilia e di Massa Marittima, che rischia di creare seri problemi all’organizzazione penitenziaria. Questa la segnalazione di Giuliano Fedeli, consigliere regionale Idv e vicepresidente del Consiglio. Trovandosi all’Elba Fedeli ha visitato la struttura e si è fatto portavoce delle istanze del direttore e dal personale del Carcere. “ Porto Azzurro- ha spiegato Fedeli- è da sempre una struttura penitenziaria particolare che non presenta molti dei gravi deficit degli altri istituti. I detenuti, tutti condannati in via definitiva con diversi anni già scontati alle spalle, sono già adattati alla situazione detentiva e, sistemati in celle singole ed a porte aperte, vivono stabilmente la loro vita in carcere, potendo muoversi liberamente, lavorare con le cooperative esterne e svolgere un ciclo completo di studi, dalle elementari all’università”. “L’arrivo di altri detenuti, che presentano caratteristiche disomogenee rispetto ai detenuti già presenti- ha continuato il consigliere- rischia di compromettere la stabilità della popolazione carceraria ed il buon funzionamento di un sistema, quale quello di Porto Azzurro, che, grazie anche alla professionalità del nuovo direttore, si distingue dagli altri penitenziari toscani. Infatti sono stati destinati a Porto Azzurro detenuti che hanno alle spalle pochi anni di carcere e, dunque, non si sono, adattati alla detenzione. Il personale, già sotto organico, si trova ora a gestire con tutte le difficoltà del caso, i nuovi arrivi. Molte celle, ora, accolgono due detenuti, con esperienze carcerarie molto differenti, che non possono essere gestiti nello stesso modo, secondo il protocollo finora adottato in questo carcere”. “E’ dunque facilmente immaginabile- ha concluso Fedeli- il rischio di far tracollare l’intero istituto. Voglio farmi portavoce, in senso positivo, delle legittime richieste del personale penitenziario. Quello che chiedono è una maggiore selezione dei nuovi detenuti, individuando persone che si sono già adattate al carcere e una maggiore puntualità nell’erogazione del fisso che mensilmente percepiscono i detenuti che, spesso, non hanno i soldi neanche per acquistare un pacchetto di sigarette. Il mio impegno sarà quello di incontrare il Prefetto della Provincia di Livorno ed il Provveditore regionale del Servizio Penitenziario per approfondire la questione”.
Elena Pullerà