“Non volevo scomodare ben tre autorevoli esponenti del PD”. Così Monica Sgherri – esponente di Rifondazione Comunista e capogruppo in Consiglio Regionale esordisce nella nota di replica al PD elbano sulla questione piccoli ospedali. “La verità – prosegue Sgherri - sta da un'altra parte: noi non difendiamo i presidi sanitari "nominali" come allude il PD nella sua nuova veste salvifica della sanità toscana, bensì quei piccoli presidi ospedalieri essenziali per garantire livelli minimi, ma vitali, di sanità su territori disagiati, e la sicurezza di quelle persone in carne e ossa che in questi presidi sono ricoverate. Nella sostanza chiedevamo che fosse rispettata in primis la normativa nazionale che per quelle realtà chiamate “pronto soccorso” garantisce una serie di professionalità; così come chiedevamo, per stabilizzare e trasportare i pazienti, il rispetto della cosiddetta “ora d’oro”, che la letteratura scientifica individua come determinante non solo per salvare una vita e per ridurre i danni conseguenti; altra richiesta quella che fossero fissati nero su bianco tempi certi di percorrenza per le persone che devono raggiungere gli ospedali di secondo livello o di eccellenza; chiedevamo inoltre che fosse scritto sul Piano (e non in patti territoriali regolarmente non rispettati) che i piccoli presidi ospedalieri si specializzino in specifiche discipline che li qualifichino all’interno della rete assistenziale delle loro ASL territoriali, così che questi piccoli ospedali non “morissero lentamente”. E ricordo ai tre firmatari di non dimenticarsi che l'Elba è un'isola, che dopo le 20 la sanità elbana “chiude” mancando da quell’ora i collegamenti con il resto d’Italia, isola che con il mal tempo può rimanere isolata via mare e via cielo. Pertanto un presidio ospedaliero che mantenga specialistiche e servizi fondamentali è vitale. Non è una questione nominale neanche non ricordarsi del disagio per i parenti che devono spostarsi sul “continente” per assistere i ricoverati! Per quanto riguarda l'accenno al cambio di politica rispetto alla precedente, ricordiamo ai tre firmatari della replica, che in nome a quel paventato "popolulismo" di cui ci accusano siamo stati tra i soggetti che hanno chiesto e ottenuto quel cambio di politica ed eravamo all'Elba (loro?) all’incontro della Commissione Sanità con i Sindaci e cittadini elbani. Infine – conclude Sgherri - visto che sulla stampa il PD di Portoferraio dichiara che l’ospedale sarà classificato di base, quando nel Piano risulta ancora classificato come ospedale di prossimità (ma l’hanno letto il Piano sanitario..?!), lo invitiamo allora a far firmare e sostenere in Consiglio il nostro emendamento in cui chiediamo esattamente questo, che la parola ospedale di base sia scritta sul piano sanitario a piene lettere e non virgolettato come appare sul loro articolo di stampa. Attendiamo risposta! La attendono i cittadini dell’Elba!