«Vorrei cantar quel memorando sdegno
ch’infiammò già ne’ fieri petti umani
un’infelice e vil Secchia di legno
che tolsero a i Petroni i Gemignani. [...]
Ma la Secchia fu subito serrata
ne la torre maggior dove ancor stassi […]
e non è cavalier che di là passi
né pellegrin di conto, il qual non voglia
veder sì degna e glorïosa spoglia.»
La storia si ripete, con il permesso di Alessandro Tassoni che, nel ‘600, scrisse quell’ottava, ma in modo più avvilente che scandaloso, forse. A Marciana Marina, protagonista non è stata una “vil secchia”, ma un insieme di vecchi lastroni già posti sotto la Torre, ricchi del fascino che hanno tutte le cose vissute e care, anche se non proprio catalogabili come storiche (ma anche qui ci sarebbe, volentieri, da discutere).
Bene, pare proprio che quei lastroni abbiano…”trovato” destinazioni assolutamente private.
Di certo, ai marinesi, cui il lastricato è stato sottratto, è rimasta la “Torre maggior”, ma la sensibilità mostrata nell’occasione dai soggetti che abbiano ispirato, commissionato e realizzato i lavori in corrispondenza dell’area sotto la Torre stessa, con relativo…smaltimento, non lascia affatto tranquilli: che sia l’occasione di prelevare qualche ricordino murario della Torre, prima di ricoprire tutto di nuovissimo intonaco?
Con il dovuto rispetto, a priori e comunque, nei confronti di professionisti, docenti e responsabili vari, sembra proprio che si sia operato con eccessiva superficialità e leggerezza, e con inspiegabile autonomia e mancanza di trasparenza.
Sui fatti accaduti la Lista Insieme ha ritenuto di dover presentare al Sindaco di Marciana Marina una circostanziata interpellanza, doverosamente preceduta da un sopralluogo effettuato dalla locale Polizia Comunale che, ad esempio, ha potuto riscontrare, all’interno di un giardino privato, una prima raccolta dei vecchi lastroni: chissà quanti altri privati nostalgici (almeno loro), sempre per il bene di Marciana Marina, si saranno fatti carico della ……..”custodia” di tali ricordini quali degne e gloriose spoglie !
Nell’interpellanza sono poste semplici domande, quali:
• Di quale epoca sia stato valutato il lastricato originario rimosso (ndr: tanto per curiosità, fermo restando tutto il resto…);
• Di quale origine sia il materiale da cui è stato ricavato il nuovo lastricato messo in opera (ndr: nuovo, nuovissimo, tanto da sembrare finto…);
• Quale sia la motivazione in base alla quale non sia stato effettuato il recupero del lastricato originario dopo averlo eventualmente sottoposto a restauro e riposizionamento;
• Quali sono state:
a) le procedure di smaltimento del lastricato originario preesistente,
b) quali le destinazioni ( cioè, dove sono andati realmente ed ulteriormente a finire i lastroni, secondo il Comune ?)
c) quali gli atti che possano documentare la tracciabilità dell’intera procedura, tenuto conto, in ogni caso, della natura pubblica del materiale;
• Se, ed in base a quali atti, siano stati acquisiti parere ed autorizzazione da parte della competente Soprintendenza
Lista Civica Insieme – Marciana Marina
(Paolo Di Pirro, Francesco Gentili)