Con Delibera del 24 marzo 2014 n. 241 la Regione Toscana stabiliva di procedere un finanziamento a favore della Provincia di Livorno per il monitoraggio e allertamento mediante interferometria (€ 55.000) e per la realizzazione di una bretella by-pass (€ 285.000,00), vincolando l'assegnazione del contributo alla predisposizione di un piano di protezione civile che individui le azioni da attivare in caso di sinkhole.
I Comuni di Rio Marina e Rio nell'Elba, enti di piccole dimensioni con mancanza di professionalità specifiche in materia, hanno quindi provveduto ad incaricare un professionista per la redazione di uno studio per la gestione dell'emergenza inerente il rischio di sprofondamenti nella zona mappata; studio già a disposizione che ad oggi si sta cercando di tradurre in un Piano di emergenza di protezione civile con indicazione delle modalità operative d'intervento.
Al di là della predisposizione dell'elaborato, a cui avrebbero potuto collaborare gli uffici della Provincia e della Regione con personale qualificato, il finanziamento concesso di cui parla la Regione " ... i soldi ci sono tutti", riguarda opere già realizzate (monitoraggio già in corso e bretella già completata) per le quali manca solo il trasferimento materiale delle somme alla Provincia di Livorno.
Cosa diversa è invece quanto a più riprese è stato richiesto e messo in luce durante i vari incontri per affrontare seriamente la questione ovvero la precisa localizzazione degli sprofondamenti e quindi l'individuazione di percorsi non solo viari ma anche pedonali alternativi e sicuri per gli utenti, a cui nessun piano di protezione civile può dare risposte. (Si veda relazione tecnica di seguito allegata).
Basti pensare che il by-pass "finanziato" passa esattamente nell'area rossa ovvero quella soggetta a maggior rischio voragine.
L'appello rivolto al Presidente della Regione e a tutte le istituzioni della Repubblica competenti, dall'intero Consiglio comunale di Rio nell'Elba punta ad istituire un tavolo di confronto per avere in via definitiva una mappatura dell'area a rischio precisa e puntuale su cui poi possano essere realizzati tracciati stradali e pedonali con solide fondamenta.
Per fare questo occorrono ulteriori risorse che già dal 2008 dovevano essere investite per avere, prima di realizzare viabilità alternative comunque a rischio (attuale by-pass), studi tecnici e specialistici gravimetrici e geoelettrici tali da garantire certezza di investimento di ulteriori risorse pubbliche.
I soldi di cui il Comune di Rio Elba parla sono questi, quelli necessari a realizzare quelle indagini che possano scientificamente dimostrare quali siano le aree sicure e quelle a rischio.
Se, oggi, si aprisse una voragine improvvisa sul by-pass appena realizzato o al Villaggio Togliatti anche il migliore dei Piani di Protezione civile non potrebbe far altro che prendere atto del livello di coinvolgimento di persone e mezzi e solo dopo mettere in atto le misure di protezione.
Basta scaricabarile, il Presidente Rossi risponda al nostro appello. Diversamente la Comunità riese è pronta a forme eclatanti di protesta. La Regione può dire quello che vuole. Noi stiamo ai fatti. E i fatti sono questi.
RELAZIONE :
Dal 2008 ad oggi svariate voragini si sono aperte in località il Piano. Alcuni tecnici, peraltro inascoltati, hanno fin da subito evidenziato la necessità di studi approfonditi per ricostruire una Carta di pericolosità da sinkhole e messo in evidenza che tutta l’area del piano, almeno fino a quando tale carta non fosse stata redatta, era da ritenersi a pericolo di sinkhole. Ciò vuol dire che neanche il bypass della provinciale, in ipotesi, può ritenersi immune da tale pericolo.
Il monitoraggio predisposto dal Prof. Casagli altro non è che la misurazione in continuo della quota di una larga fetta del “Piano” tanto da registrare i più piccoli abbassamenti e consentire, in tempo reale, il lancio di eventuali allarmi alla popolazione, la chiusura della viabilità, l’eventuale sgombero di edifici ivi esistenti. E’ ovviamente una cosa estremamente positiva, sebbene dal costo discretamente elevato, che però non dice nulla circa le ragioni della progressione delle voragini, della loro origine e della loro evoluzione nel tempo, né tanto meno della distribuzione areale dei “vuoti” nel sottosuolo del piano.
L’unico studio organico ma incompleto, per sua stessa ammissione, per mancanza di finanziamenti, è quello affidato al Prof. Carmignani dell’Università di Siena che recentemente è venuto all’Elba proprio per relazionare sullo stato dell’arte del suo lavoro.
E veniamo al Piano di Protezione Civile che i Comuni devono tutti predisporre per ciascun territorio. A parte il fatto che l’incarico sarà affidato assieme e riguarderà i territori dei Comuni di Porto Azzurro, Rio nell’Elba e Rio Marina bisogna dire che fino a che una carta della effettiva pericolosità da sinkhole non è disponibile e quasi impossibile predisporre un piano realistico ed efficace di protezione civile che si basa, nel caso di specie, sull’individuazione di zone certamente sicure rispetto al manifestarsi delle voragini e soprattutto dall’individuazione di vie di fuga dalla zona del Piano altrettanto sicure e diversificate visto che ci sarà, ma ci auguriamo di no, chi si dovrà allontanare dalla zona e chi invece dovrà raggiungerla.
Noi vogliamo anche ricordare le ristrettezze economiche in cui versano tutti i Comuni compresi i nostri e allora perché non ha provveduto direttamente la Regione ad incaricare soggetti idonei per la redazione di uno studio completo dell’area visto magari facendo tesoro di precedenti esperienze che pure in Toscana ci sono state come lo studio effettuato per l’abitato di Camaiore. In ultimo vorremo capire la ragione per la quale in tutta questa vicenda la Provincia di Livorno non ha attivato, come appare, la Direzione del Dipartimento e Protezione del Territorio visto che di un problema territoriale si tratta poiché il primo a farne le spese è un’importante asse viario provinciale. In risposta definitiva e ulteriore per chi ha già lavorato al Piano di Protezione civile con documentazione già in essere presso questa Amministrazione: Croce Rossa per il piano generale, geologo Emanuele Intrieri per studio e consulenza per il rischio sinkhole. E' in corso la selezione per il piano su gestione associata con Porto Azzurro, Rio Marina e Rio nell'Elba. Può essere sufficiente?