A volte si sa c’è bisogno di un fantasma da agitare per cementare argomenti fallaci. C’è bisogno di un “nemico” cui sparare addosso per nascondere lacune e debolezze. Ci prestiamo volentieri a questa opera di “solidarietà istituzionale” nei confronti di Alessi e del Comitato per il Comune Unico, perché consapevoli che il loro tentativo di darci contro per mascherare la pochezza dei loro ultimi contributi alla discussione sulla futura cartografia amministrativa della nostra isola porta e ha già portato ad alcune considerevoli novità sulla questione.
Innanzitutto si apprende testualmente dal Comitato che il progetto sul Comune Unico “lo stiamo elaborando”. Rinfranca che a quasi due anni di discussioni, confronti, convegni e raccolte firme all’orizzonte manchi un progetto nero su bianco, a disposizione dei cittadini che – ricordiamolo – saranno eventualmente coloro che si troveranno a fronteggiare nuovi balzelli e nuovi disservizi sotto la forma di rinnovati costi pubblici. Abbiamo finalmente capito che avete preso coscienza che i proclami sono una cosa e i progetti per realizzarli altro ancora.
E’ un primo passo. Il ravvedimento, seppur tardivo, non è mai da disdegnarsi.
Ci precisa Marini che il quadro di riferimento sul referendum è ancora da delineare. Sembra di capire che non si “faranno annessioni contro la volontà della popolazione dei singoli comuni”. Allora di che comune unico si tratta ?
Sorge spontanea una domanda alla quale il comitato e singolarmente i suoi fautori tentano di dare risposte preventive. Ma cosa avete raccontato ai singoli sottoscrittori? Quale favola avete recitato?
E’ poi surreale, se non al limite del comico, constatare gli addebiti che si muovono ai “Segnini dell’Elba”. Un vizio già conosciuto: quello di attribuire ad altri responsabilità proprie. La colpa di non esser stati capaci di valorizzare i nostri giovani, di non aver saputo fornire loro prospettive economiche, di non esser stati in grado di affrontare i grandi problemi comprensoriali. Ebbene, i signori del Comitato dovrebbero gentilmente “stornare” queste stesse gravi responsabilità agli amministratori che oggi fiancheggiano lo stesso Comitato. A quegli stessi uomini che per decenni quest’isola l’hanno, per così dire, amministrata.
Che per anni a discorsi – e qui torniamo ai loro stantii proclami – si sono detti a favore del Comune Unico ma che da uomini di governo niente hanno fatto per promuovere dall’interno delle istituzioni quella rivoluzione amministrativa oggi bandiera di un Comitato che si sono di corsa prodigati a fiancheggiare. Lo zoccolo duro del comitato dimentica che negli ultimi 40 anni erano loro che amministravano. I Segnini nel presente hanno raccolto soltanto la caduta della Comunità Montana - Unione di Comuni avvenuta per quella mancanza di capacità di raggiungere risultati, anche quelli minimali come realizzare almeno un’unica gestione associata. E oggi il suo caos amministrativo, con costi e debiti, ricade addosso a noi e ai nostri cittadini. A dir la verità in questi anni una bella novità a firma dei signori in questione c’è stata. E ci riferiamo a quel capolavoro del consorzio di Bonifica, di cui noi nuovi amministratori e cittadini tutti apprezzano i risultati e la relativa “Tassa sui fossi”.
I nuovi vari Segnini hanno sempre lavorato in un’ottica comprensoriale per superare il quadro di riferimento che ci è stato da voi consegnato, sia nell’approccio con i soggetti esterni (Regione, Provincia, ecc) sia all’interno in termini comprensoriali.
I Segnini si sono occupati in forma attiva di Trasporti (trasporti pubblici su ruota, servizi aeroportuali), Ambiente (gestione dei rifiuti con relativo consolidamento di ESA), Turismo (partecipazione attiva nella attuale gestione associata), difesa della Unione dei Comuni (gli assessori dei nostri territori che hanno gestito la sola fase finale erano sempre presenti, gli altri convinti sostenitori molto meno), Sanità - che se ne dica – chi ha voglia vada a ricercarsi le attività e le partecipazioni raccolte nel passato dalla Conferenza dei Sindaci e le confronti con quelle degli ultimi anni. Ne ricaverà che in passato non si riusciva nemmeno a raggiungere il numero legale per l’assenza di certi signori.
Ma di cosa si sta ragionando? Avete già iniziato la campagna elettorale ma ve lo ricordiamo una volta di più: i cittadini non si prendono in giro. Caro Comitato affrettatevi a elaborare questo benedetto progetto di cui manca persino l’ombra. E già che ci siete, un consiglio: fatevi dare qualche dritta fattiva da questi signori della politica che da 40 anni parlano parlano ma che di fatti ne hanno prodotti ben pochi. Sarebbe un apprezzabile inedito.
I Segnini dell'Elba