Errare è umano, ma perseverare è diabolico". Nessuna citazione poteva essere più appropriata. Infatti è ovvio, evidente, scontato, che "l'obbligo" di cui si parla nella nota di risposta alle opposizioni è un obbligo morale e non giuridico, perché altrimenti la cosa sarebbe stata rilevata in Consiglio. Ma la Consigliera Del Torto è sempre troppo affaccendata a leggere norme e diritto tanto che, anche questa volta, si è lasciata prendere la mano.
In un paese dove c'è solo una cosa da fare; lavorare e rimboccarsi le maniche, la cosa più grave e importante è diventata la poltrona di Presidente del Consiglio. Avremmo compreso
lo sdegno se la maggioranza le avesse impedito di esercitare il suo ruolo di opposizione,
ma le ha revocato proprio il ruolo di Presidente a garanzia dell'esercizio della sua principale responsabilità: esercitare il proprio diritto di fare opposizione nel rispetto del suo elettorato. Quell'elettorato al quale preme essere rappresentato e al quale, certamente, interessa poco o niente su quale poltrona la Del Torto sieda. Questo è ovvio. Ma allora qual' è il problema? A pensar male si fa peccato, ma quasi sempre ci si azzecca.