Lunedi 24 novembre 2014: numerosi sindaci di piccoli paesi italiani, dopo la recente esperienza di Amatrice, si riuniranno in congresso a Marciana per difendere il diritto alla salute dei propri cittadini, diritto che lo tsunami sanitario programmato ormai da anni dalla regione Toscana ha travolto e tende a cancellare con le nuove ipotesi di tre mega aree sanitarie.
Dopo l’approvazione da parte del Partito Democratico del PSSIR (piano sanitario regionale) che classifica il nostro presidio sanitario quale “ospedale di prossimità” ed ha relegato la qualità dei servizi sanitari a quell’accordo territoriale striminzito e vuoto di significativi contenuti sottoscritto nel 2012, e che ancora trova inflessibili estimatori tra forze politiche di minoranza e rappresentanti del Partito Democratico locale e regionale, come dimostrato dai recenti articoli usciti sui media locali e regionali. VIVIAMO PORTOFERRAIO ritiene giunto il momento di informare i cittadini circa la posizione politica e le scelte tecniche che intende proporre in tema di sanità sia livello locale che regionale e, in contrapposizione a quanto stabilito dal piano sanitario regionale, ribadisce con forza la propria opposizione alle scelte adottate ritenendole lesive della dignità sanitaria alla quale tutti i cittadini, indipendente dal luogo nel quale vivono, hanno diritto. La nostra insularità, che rende difficoltosi e spesso impossibili i collegamenti con le altre strutture sanitarie del continente, la conformazione geografica e la dispersione abitativa sul territorio, determina specifiche necessità assistenziali, e dopo 4 mesi di intenso lavoro, riconosciuto a questa amministrazione anche dalle stesse minoranze in commissione sanità, caratterizzato da:
- ripetuti incontri con i rappresentanti dei comitati sanità i quali si sono complimentati ed hanno concordato con le scelte programmate;
- ripetuti incontri con Sindacati Confederati Provinciali ai quali è stato sistematicamente fatto presente le necessità legate all’insularità e discusse le metodologie di risoluzione dei problemi;
- presentazione del progetto ai responsabili locali della ASL ed averne condiviso la possibilità realizzativa,
è stato completato un progetto di riordino sanitario che entro il termine di 90 giorni, come previsto dal PSSIR, sarà presentato alle forze politiche regionali ed al Direttore Generale della ASL di Livorno.
Questo progetto, che rigetta al mittente la riqualificazione del nostro presidio sanitario ad ospedale di base e contro la quale adotterà tutte le procedure istituzionalmente percorribili ritenendola illogica, pericolosa e lesiva dell’immagine di un territorio che vede milioni di presenze turistiche, prevede:
-la permanenza, la riqualificazione ed il potenziamento sul nostro territorio dei reparti attualmente presenti quali Medicina interna e la Chirurgia generale con le rispettive attività ambulatoriali specialistiche, Anestesia e Rianimazione h24, Ostetricia e Ginecologia, il punto nascita e la Neonatologia con la Pediatria, il servizio Oncologico, Radiologia, Laboratorio, Immuno-trasfusionale;
- potenziamento di tutte le attività ambulatoriali con migliore utilizzazione delle risorse umane a disposizione dell’azienda al fine di ridurre le liste d’attesa per le attività ambulatoriali che per alcune discipline superano ormai i 12 mesi;
-il recupero delle specialistiche e soprattutto della loro potenzialità chirurgica in sede locale quali l’otorino, l’oculistica, l’urologia oggi praticamente inesistenti, per raggiungere questo scopo, consci della impossibilità di realizzare servizi con personale addetto unicamente al nostro territorio sia per l’elevato costo dei servizi ma soprattutto per le ridotte esigenze in termini numerici, è stato progettato e verrà proposto un servizio realizzabile attraverso la valorizzazione ed una migliore utilizzazione delle risorse umane aziendali; per potenziare le attività chirurgiche del servizio ortopedico appare invece fondamentale un potenziamento dell’organico del nostro presidio;
- un aspetto al quale è stata dedicata particolare attenzione è quello che noi riteniamo fondamentale per garantire non solo la salute ma soprattutto le possibilità di sopravvivenza dei nostri cittadini. Riteniamo infatti che non sia assolutamente sufficiente l’organizzazione attuale in tema di emergenza-urgenza sia ospedaliera che territoriale che prevede la presa in carico del paziente, la sua stabilizzazione ed il suo invio a presidi sanitari di livello superiore, metodica che deve essere destinata a patologie particolarmente complesse o malati ad alto rischio; un moderno ospedale deve essere caratterizzato da un moderno pronto soccorso e da una attività chirurgica di alta efficienza ed efficacia capace di affrontare quella casistica oggi in fuga dall’Elba, con conseguente allungamento dei tempi di intervento, danno economico e grave disagio familiare. Il nostro territorio per la sua conformazione geografica prevede spesso lunghi tempi di percorrenza che non consentono sempre di rispettare i fatidici 60 minuti che la letteratura internazionale ritiene fondamentali per la vita e soprattutto per limitare i danni delle urgenze cardio vascolari, ed è pertanto fondamentale un rafforzamento delle Ambulanze 118 sparse sul territorio e potenziamento delle loro capacità di prendersi cura di un paziente critico. Anche in questo caso prospetteremo all’azienda metodi di risoluzione del problema che sono sicuramente caratterizzati, come il resto del progetto, da fattibilità e sostenibilità economica.
Questa amministrazione provvederà alla pubblicazione del testo integrale del documento sì che ognuno abbia modo di valutare non solo la profonda trasformazione migliorativa che apporta al sistema sanitario elbano, ma soprattutto la sua logicità e la sua sostenibilità pratica ed economica. Opporsi a questo documento ed abbracciare un PSSIR che prevede per gli elbani un ospedale di prossimità con gli impegni sanitari programmati nel 2012, significa secondo noi praticare fedeltà incondizionata a direttive politiche che non possono essere applicate al tema della sanità, semplicemente perché questo non può e non deve avere un colore politico. Migliorare le prestazioni sanitarie, garantire il diritto costituzionale alla salute e dare maggiori garanzie di sopravvivenza ai cittadini che si amministrano non può essere una scelta politica ma solo morale e di onestà intellettuale.
VIVIAMO PORTOFERRAIO