Dopo l'ultima Conferenza dei Sindaci sui trasporti marittimi, intervengono sulla questione anche i comitati che si interessano del settore, proponendo una loro lettura dell'incontro e le loro aspettative di una riorganizzazione dei collegamenti marittimi.
La prima nota che riportiamo qui di seguito è stata pubblicata dal "Comitato per un isola meno isolata"
La Conferenza dei Sindaci di giovedì scorso, presso il palazzo comunale portoferraiese, ha discusso il documento presentato da Stefania Di Chiara, portavoce del Comitato “Per un'isola meno isolata”. SI tratta di rivendicazioni rivolte alle compagnie marittime, per ottenere migliorie riguardanti i collegamenti invernali, colpiti da negatività, già dalla scorsa stagione, come la crescita del numero delle corse soppresse, l'acuirsi della mancanza di coincidenza di certe navi con bus e treni e altro. Presenti tutti i sindaci, l'Autorità portuale e la Capitaneria di Porto di Portoferraio, il primo cittadino ospitante l'incontro, Mario Ferrari, ha illustrato ai convenuti il documento del Comitato, che è stato creato nel corso dei passati mesi con riunioni e confronti con le istituzioni, anche presso la vice prefettura elbana. Di Chiara ha posto in evidenza che: "Il Comitato ha uno spazio su Facebook seguito da oltre 900 aderenti e notevoli sono i disagi che colpiscono l'utenza nei collegamenti marittimi nella bassa stagione. La nostra azione è ispirata alla collaborazione con le Istituzioni, che sono chiamate a risolvere tali problematiche, nell'interesse di tutta l'utenza, mediante un confronto con le compagnie marittime". Il Comitato ritiene sia stato positivo il meeting ed è stato stabilito, entro il 20 dicembre, di fare altra riunione con dell'Osservatorio provinciale sui trasporti, per definire strategie comuni finali, capaci di ottenere, prima possibile, soluzioni alle varie disfunzioni. La Conferenza ha poi espresso parere favorevole all'ingresso in servizio di nuove Compagnie marittime in inverno, purché si allarghi la fascia temporale del servizio navale attuale. La portavoce del Comitato infine, ha fatto notare che nella Carta dei Servizi Toremar è stabilito, quando una corsa sia soppressa, e si renda necessario un soggiorno dell'utente, questo dovrà avvenire a spese della compagnia e a tale proposito è stata ipotizzata, nella discussione, la stipula di una convenzione con le strutture alberghiere della zona di Piombino. Tra le problematiche da risolvere anche quella di una più tempestiva ed efficace azione informativa verso i passeggeri, sui porti e nelle agenzie del comparto, per dire delle condizioni meteo marine e dei mezzi navali in servizio, con apposti display.
Diverso il contenuto e le richieste formulate dal "Comitato 2.6", che esprime preoccupazioni soprattutto in ordine alla sicurezza dei trasporti in caso di autorizzazioni di nuovi slot, nel comunicato che recita:
Ribadiamo la nostra contrarietà a ché nel periodo estivo il porto di Piombino sopporti, in sole sedici ore, un numero maggiore delle attuali 116 manovre (arrivi e partenze) soltanto per l’Isola d’Elba, cioè più di una manovra ogni otto minuti e ventisette secondi. Se fosse accolta la richiesta della compagnia Blunavy, nel momento di maggiore affluenza, gli ormeggi/disormeggi salirebbero a 124. La Blunavy ha chiesto all’Autorità Portuale Piombino Elba di poter effettuare 3 corse giornaliere nel periodo invernale, condizionandole però a 9 corse estive, rispetto alle 5 attuali. Ci appelliamo al buon senso delle istituzioni competenti affinché pensino, innanzi tutto, alla sicurezza della navigazione e quindi alla tutela e all’incolumità degli equipaggi e dei passeggeri dei traghetti, nonché alla salvaguardia dell’immagine di un’Isola serena e sicura. Cosa succederebbe, infatti, se durante le operazioni d’ormeggio un traghetto andasse a sbattere contro un altro, provocando perfino morti e feriti? Oltre agli aspetti umani ci sarebbe un fuggi fuggi da parte dei vacanzieri che dirotterebbero i loro interessi in altre località e, le più colpite proprio sotto l’aspetto economico, sarebbero particolarmente quelle categorie che oggi le loro associazioni spingono per accogliere le richieste della Blunavy».