Il nubifragio di venerdì 5 dicembre scorso, ha reso evidente l’importanza di avere sul territorio le Associazioni che si occupano di sociale anche nel ruolo di protezione civile e per questo compito meritano non solo un pieno riconoscimento, ma anche un crescente sostegno pubblico per le dotazioni di mezzi, di materiali, di attrezzature, di formazione, preparazione e aggiornamento, essenziali per l’utilizzo delle energie che sono offerte in aiuto della collettività. Queste Associazioni garantiscono altri servizi come il trasporto e l’assistenza sanitaria in particolar modo di emergenza/urgenza richiesti dal 118, offrono servizi di assistenza Sociale, gestione e manutenzione di cimiteri e chiese e danno una pronta risposta alle esigenze della Protezione civile integrandosi con altri livelli d’interventi previsti a difesa della comunità in collaborazione con le Istituzioni.
Vista l’ottima e insostituibile opera sociale di queste Associazioni, non si capisce perché solo il sindaco di Rio Marina era presente all’incontro avvenuto il 2 dicembre per il futuro utilizzo dei fondi europei per la programmazione 2014-2020 rispetto all’Asse Inclusione-Sociale previsto dal FSE e ai fondi strutturali utilizzabili per interventi sempre finalizzati a operazioni d’inclusione sociale.
Il relatore del progetto per la Regione Toscana, si diceva certo della partecipazione di tutti i sindaci e assessori interessati all’utilizzo di questi fondi europei di cui gli Enti Sociali dell’Isola hanno bisogno. All’importante riunione per l’Elba erano presenti, oltre il sindaco Galli, il Direttore di Zona dell’ASL6, il Governatore della Misericordia e un Funzionario della Coop Cisse. Nessun altro dei tantissimi invitati, mentre della fascia costiera della provincia di Livorno, erano presenti quasi tutti i sindaci e molte Associazioni sociali.
Noi cittadini Elbani, eravamo convinti che i nostri Sindaci si precipitassero in massa a questa importante riunione (invitati ufficialmente) almeno per tentare, vista la possibilità che si presentava, di dirottare qualche risorsa europea a favore delle Associazioni che operano nel sociale.
La I3P (Incubatore Imprese Innovative Politecnico) di Torino, è un incubatore che offre assistenza gratuita a chi intende intraprendere un’iniziativa imprenditoriale ad alto contenuto di conoscenza e sostiene le imprese hi-tech nei primi anni dello start-up. Per concedere queste opportunità ai quasi 300 giovani della struttura, la I3P utilizza in maniera consistente, i “FONDI SOCIALI EUROPEI”
Comitato Elba Salute.