Le nomine ministeriali che hanno completato la rosa del Direttivo del Parco Nazionale lasciano abbastanza interdetti e confermano la vocazione autolesionista di un centrosinistra e del PD renziano, capace di farsi del male anche quando potrebbe disporre di una maggioranza.
Infatti, il Ministero dell’Ambiente, cestinando le proposte sul tavolo del suo predecessore Orlando, ha nominato Luigi Coppola, che ha la sola qualità di essere il segretario dell’UDC di Piombino, cioè dello stesso Partito in via di estinzione dell’imbarazzante ministro Galletti, un fedelissimo bosiano che come pedigree ambientale ha quello di aver spesso parlato del Parco (ma sempre in toni genericamente negativi) dimostrando di conoscere ben poco di tematiche ambientali.
Il ministro delle politiche agricole e forestali, il PD Maurizio Martina, ha fatto ancora peggio: pur avendo sul tavolo il nome di un esponente elbano di Coldiretti, ha confermato la decisione già presa dalla sua predecessora, Nunzia De Girolamo (ex fedelissima di Silvio Berlusconi passata al Nuovo Centro-destra di Alfano ma tentata di ritornare a Forza Italia)
E se Martina avesse guardato meglio avrebbe capito che la sua scelta sfiora geograficamente e politicamente l’assurdo: l’avvocato Salvatore Nicola Verrillo non solo viene da Benevento – dove probabilmente i più credono che Giannutri sia un atollo polinesiano - ma anche da Alleanza Nazionale che, nonostante la strana concezione che ha il PD Renziano della sinistra, ci sembra ancora leggermente distante dal PD.
Di “ministeriale” in quota PD (o meglio alla sottosegretaria Silvia Velo) sembra esserci solo il geologo piombinese Alessandro Damiani dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA)
L’unico elbano nominato nel nuovo direttivo del Parco (tra i non amministratori locali) è l’ormai eterno Umberto Mazzantini, di sinistra, ma non riconducibile ad una qualsiasi obbedienza partitica.
Il centro sinistra ha fatto davvero l’ennesimo flop, anche perché il risultato per la sua area e per la rappresentanza locale avrebbe potuto essere anche peggiore: l'ambientalista elbano non era stato proposto dalla sua associazione nel direttivo del Parco, visto che l’Ufficio aree protette del Cigno Verde puntava a coprire un incarico in aree protette dove la presenza di Legambiente è meno forte, ma il suo nominativo è stato però avanzato da WWF, LIPU ed altre associazioni e Legambiente a quel punto non si è potuta tirare indietro.
Quindi, se mettiamo in fila le nomine, l’area di centro-destra è egemone nel direttivo del Parco con Anna Bulgaresi, Angelo Banfi, Gabriele Rotellini, Coppola e Verrillo.
In quota PD ci sono il Presidente Giampiero Sammuri, Stefano Feri e Damiani, che però è uno scienziato, e difficilmente si schiererà politicamente.
Fuori dagli schieramenti Mazzantini, la cui competenza e memoria storica però dovrebbero far comodo a Sammuri nei possibili momenti di "acuto confronto".
A leggere i nomi dei componenti del direttivo pochissimi sono “nativi” delle nostre isole… Naturalmente chi scrive non ci vede nessuno scandalo - visto che consideriamo chi vive e lavora all'Elba elbano a tutti gli effetti - ma facciamo i complimenti ai teorizzatori de "l’Elba agli elbani!" ed agli sventolatori di bandiere con le tre api che tacciono soddisfatti!
Con questo criterio, se l’Elba dovesse essere indipendente, come teorizza qualche buontempone, bisognerebbe chiamare a governarla un altro Napoleone, magari da Benevento…
Sammuri ci pare troppo accorto per tentare una qualsiasi forzatura con questi numeri e nomi e siamo certi che il centro-destra reclamerà ed otterrà il vice-presidente del Parco, invocando quella rappresentanza paritaria che invece non ha concesso al centro-sinistra nella Comunità del Parco dove, con numeri simili, si è preso il presidente (Guarente) ed il vicepresidente (Ciumei), anche se è una carica praticamente simbolica.
Ci sembra però che nel pollaio ci siano diversi galletti (non il ministro) disposti a beccarsi per la poltrona della vicepresidenza, e forse ci sarà da vederne delle belle, dato che il vicepresidente, che deve essere uno dei 4 espressi della Comunità del Parco, lo elegge il Direttivo a voto segreto. In questo caso potrebbe essere il centro-destra, con più di un candidato, a riuscire a farsi male, come ha sempre fatto il masochista centro-sinistra.
Staremo a vedere, ma l’ennesima lottizzazione e colonizzazione attuata dal centro-destra anche con un governo a guida PD non lascia ben sperare.
L.F.
(foto Ornella Casnati)