Il capolinea di fine anno rappresenta per tutti, ed in particolar modo per il mondo delle imprese, un momento di bilanci consuntivi, con un’elencazione dei fatti positivi e negativi che lo hanno caratterizzato. E già si guarda in prospettiva, pensando alla stagione che verrà e tracciando le linee guida per le attività future, in un mix di buoni propositi, di desideri e speranze, ma soprattutto di esigenze concrete.
In quest’ottica, sulla scia dei risultati ottenuti con l’ultima stagione turistica che, ben distante dalle performance del passato, ha tuttavia tenuto abbastanza bene qui all’Elba rispetto al trand nazionale, si impongono delle riflessioni. Come sarebbe andata se nel 2014 non ci fosse stato il Bicentenario Napoleonico ? E se, dopo la chiusura dell’APT e la pressoché totale latitanza di Provincia e Regione in materia di promozione turistica, non ci fossero stati i proventi della tassa di sbarco e l’operatività della Gestione Associata del Turismo ? Probabilmente sarebbe stato un anno disastroso, come lo è stato in molte altre località turistico-balneari italiane.
Certo, tutto è perfettibile, si devono prendere le misure, monitorare i risultati, elaborare nuove strategie, ma si deve soprattutto credere nelle proprie potenzialità ed imparare a lavorare in squadra. La Gestione Associata del Turismo, nonostante qualche attacco proveniente dall’interno e dall’esterno, ha dimostrato in linea di massima di essere una buona soluzione per il nostro territorio, alla quale dare continuità, auspicando un sempre maggiore coinvolgimento delle categorie economiche per quanto attiene le decisioni strategiche.
Il comune di Capoliveri, capofila nella gestione, ha dimostrato dinamismo, capacità nell’individuazione delle risorse umane, progettualità, ricerca di nuovi strumenti promozionali e di forme di comunicazione innovative e performanti. Non è facile, nell’ambito della vastissima offerta turistica globale, saper rompere gli schemi e catturare l’immaginario collettivo. Sta poi ai nostri operatori turistici essere all’altezza delle aspettative e non deludere gli ospiti: l’isola, di per sé, offre già tanto dal punto di vista ambientale e naturalistico, e costituisce un invidiabile patrimonio a favore delle nostre attività.
La Gestione Associata del Turismo, ancorché migliorabile nei meccanismi di consultazione e comunicazione interna, rappresenta un modello amministrativo che guarda al futuro, e che potrebbe auspicabilmente essere replicato in altri ambiti a livello comprensoriale. E’ ormai del tutto anacronistica una posizione conflittuale e competitiva tra le varie amministrazioni comunali elbane: mai come ora la sinergia è imperativa, per vincere compatti le sfide esterne ed i mercati globali.
Allora, perché non unire le forze sulle questioni più importanti che coinvolgono l’intero territorio, suddividendo i compiti ? Sarebbe plausibile che la Consulta dei Sindaci individuasse i settori di maggiore interesse per l’Elba, e creasse altre sette Gestioni Associate, assegnandone una a ciascun comune elbano che, specializzandosi in tale ambito, avrebbe funzione di capofila. A titolo di esempio, Campo nell’Elba potrebbe seguire la gestione dei collegamenti aerei e marittimi, Marciana la sanità, Marciana Marina l’ambiente e l’urbanistica, Portoferraio il sistema museale e la cultura, Porto Azzurro i rifiuti, Rio Marina il ciclo delle acque, reti fognarie e depuratori, e Rio nell’Elba le funzioni sociali. E’ ovvio che queste sono solo idee provocatorie, ipotesi modificabili e sovvertibili, ma ciò che permane è il concetto, valido in una prospettiva di crescita e sviluppo territoriale. Solo un’ottica lungimirante e solidale da parte dei nostri amministratori potrà dare all’Elba, ed alle sue imprese, quelle risposte che da troppo tempo attendono.
Franca Rosso