Avevamo pubblicato nelle precedenti edizioni la lettera che il Geom. Giampaolo Guidi aveva inviato alla Regione Toscana ed ai Sindaci dei Comuni dell’Elba, nella quale si segnalavano i gravi disservizi patiti dai cittadini-utenti, in particolare per la mancata correlazione tra gli orari dei traghetti con quelli dei mezzi di pubblico trasporto via terra.
Quasi a giro di posta l’Assessorato ai Trasporti della Regione Toscana ha inviato al Geom. Guidi la seguente missiva:
Buongiorno, in relazione alla sua segnalazione all'Assessorato regionale, la informo che stiamo valutando con Trenitalia possibili soluzioni per migliorare la corrispondenza fra nave e treno. La terremo informata sugli sviluppi.
Ing. Angela Dondoli - Regione Toscana - Direzione Generale Politiche Mobilità, Infrastrutture e Trasporto Pubblico Locale.
Il testo della missiva ci perveniva dallo stesso Guidi che per parte sua commentava:
Sono rimasto veramente colpito dalla sollecita risposta e dalla sensibilità dimostrata per il nostro problema ma contemporaneamente non posso esimermi da esprimere tutto il mio disappunto sull’incapacità delle nostre amministrazioni di tutelare gli interessi dei cittadini. A quanto pare nessuno dei nostri Comuni ha mai avanzato la proposta di creare un coordinamento fra i trasporti marittimi e quelli terrestri ??!! Siamo messi proprio male.
Saluti a tutti - Giampaolo Guidi
Poco dopo registravamo l'arrivo di una nota del Comune di Capoliveri a firma del sidaco Barbetti con la quale si interveniva sul problema sollevato dal cittadino, il cui testo riportiamo qui di seguito:
Gent.le Sig. Guidi,
ho letto con attenzione la sua accorata lettera inviata ai sindaci dell’Isola d’Elba, all’assessore ai trasporti della Regione Toscana, alla compagnia Toremar e a Trenitalia sui mai superati disservizi -perché di questo si tratta – sul trasporto pubblico via mare e su rotaia.
Ancora una volta emerge la totale incapacità del sistema pubblico di far fronte alle reali esigenze del territorio e dei cittadini.
Siamo nel 2015 e mai come oggi, con gli astronauti che viaggiano nello spazio e gli aerei che conducono milioni di persone da un capo all’altro del mondo, mai come oggi anche sul servizio di trasporto l’Elba si è sentita abbandonata, dimenticata, ignorata.
Essere isola comporta disagi, ne siamo consapevoli, ma pare che di questo siano coscienti solo coloro che all’Elba ci vivono e ci lavorano, non chi sull’isola esercita il suo governo dal “continente”.
Ci si dimentica che per raggiungere Livorno, Pisa, Firenze, Siena città riferimento per tutta la Toscana per i servizi che vi vengono erogati (formazione universitaria, assistenza sanitaria specializzata, luoghi di lavoro, …), per molti elbani significa correre contro il tempo, con alzate all’alba nel disperato tentativo di “prendere la nave” e non perdere la coincidenza per la destinazione prescelta, spesso l’unica possibile nell’arco di 24 ore.
E oltre al danno, la beffa: scendere dalla nave che magari ha impiegato più del dovuto ad arrivare in porto per ragioni metereologiche, vedere il treno fermo alla stazione portuale, correre con le valige per raggiungere il mezzo di trasporto scelto e vederlo partire sotto il naso per poi sapere che aspetterà dieci lunghi minuti (ma troppi pochi per poterlo raggiungere di nuovo) alla stazione vicina di “Piombino centrale” è ormai un brutto film che conosciamo tutti benissimo.
La questione, le assicuro, è stata discussa più e più volte, sottoposta a compagnie di navigazione, società di trasporti, assessori e dirigenti regionali, ma il risultato è sempre stato lo stesso: tante rassicurazioni, aggiustamenti di orari per garantire il garantibile e poi, ancora una volta, ogni anno, ogni mese, ogni giorno sempre lo stesso rituale. Ma non voglio fermarmi a questo voglio dirle che i sindaci dell’Elba, consapevoli del fatto che sempre più spesso gli elbani sono costretti ad andare a Piombino per motivi di salute avevano chiesto e preteso che un servizio navetta gratuito con l’ospedale “Villa Marina” fosse messo a disposizione del cittadino dell’isola già penalizzato dal disagio di doversi trasferire per necessità di carattere sanitario…mai nulla è stato fatto in questo senso da chi poteva intervenire.
Vede la Sanità, i Trasporti, il diritto alla Giustizia, allo Studio sono diritti essenziali e irrinunciabili sui quali non possiamo più abbassare la testa. I cittadini oggi pagano più di quanto possibile e i servizi erogati non corrispondono all’enorme carico fiscale da cui sono gravati. E’ ora il momento di dire basta e se la Regione, come ho già detto di recente in un mio intervento, è “matrigna” è il momento di cambiare rotta e pretendere una politica diversa per il bene di tutti.
Cordialmente,
il sindaco di Capoliveri
Ruggero Barbetti