“Speriamo che non ci siano altri colpi si scena intorno alle vicende del Parco Minerario, altrimenti a Rio Marina potrebbe crescere il disorientamento. Io vedo la creazione di una fondazione in cui possa entrare anche l'università di Firenze e una privatizzazione sotto il 50% della parte commerciale del nuovo parco ”. E' il parere di Luigi Pieri, presidente uscente dell'ente che deve essere alienato.
”La provincia ha deciso di aprire le buste con le offerte, contrariamente a quanto ci aveva detto il venerdì - prosegue - e verificata la regolarità' dell'unica offerta pervenutale da parte dell’ex partecipata del Comune di Porto Azzurro la D’Alarcon, ha fatto un' assegnazione provvisoria che comunque non incide sui diritti del Comune riese.
Infatti se il sindaco Galli agirà entro l'8/3. data confermata dalla provincia, formalizzando il diritto d'opzione che ha l'Ente locale sulla la base d'asta, e quindi sarà pagato il dovuto, il Comune si prende la partecipazione e diventa socio unico della srl del parco minerario”.
Quindi si dovranno trovare nuovi assetti perché la nuova struttura diventi un sicuro punto di riferimento per la vita economica dell'est elbano, e far fruttare un passato secolare legato all'attività mineraria, che risale al tempo di greci, etruschi e romani.
Un nuovo parco minerario ad asse pubblico - pensa Pieri - in cui Regione, Provincia, Università di Firenze e Comune possano rilanciare le attività tipiche, ma aperto alla partecipazione dei privati per la parte commerciale con le quote previste dalla legge.
“Il Comune poi dovrà prendere una linea precisa, ad esempio potrà vendere parte della società nuova alla regione, oppure cederne parte alla regione e parte ai privati. Credo che il Comune dovrebbe, dopo l'acquisizione, aprire un tavolo con la regione e concordare con questa la fase successiva, che per me rimane quella della costituzione della fondazione e della privatizzazione del 49% della srl.
Nella fondazione potrebbe entrare l'università' oltre ad altri soggetti locali e non interessati agli aspetti culturali, dall'archeologia industriale all'archivio storico”.