Cominciamo a credere che a volte i fatti si valutano solo stando seduti davanti a uno schermo del computer oppure, nei migliori dei casi, per sentito dire. Non è per niente vero che la conferenza dei Sindaci Provinciale di Portoferraio sia naufragata perché i nostri Sindaci non si rendono conto della grande difficoltà in cui si trovano i servizi sanitari della provincia ivi compresa l’Elba. Quel giorno gli amministratori Elbani, oltre a parlare la stessa lingua, erano determinati e ben disposti a discutere per una sanità condivisa ma che non relegasse, ancora una volta, il presidio ospedaliero isolano a ospedale di medicazione e d’impacchettamento pazienti da trasferire nei nosocomi della costa.
La CGIL pur non essendo presente, (noi sì) ha giudicato l’incidente di quella conferenza come un atto d’immaturità istituzionale senza analizzare forse le vere cause del fallimento una delle quali era la presenza sui tavoli della riunione di due piattaforme sanitarie che pochi avevano avuto modo di analizzare. Una proposta sul banco, era fortemente sostenuta da un Sindaco chiamato a fare “rete” che, in virtù di molte deleghe, imponeva la “rete” con presidio centrale in continente, inoltre chiedeva la sua elezione senza opposizioni a vice Presidente della conferenza dei Sindaci Provinciali. Il finale dell’insuccesso, per chi non lo sapesse, l’ha voluto l’ASL6 facendo mancare il suo apporto numerico.
La CGIL accusa noi comitati si sobillare gli amministratori a un arroccamento dannoso e al rigetto di quanto suggerito dal sindacato per migliorare la sanità in virtù della posizione che assumeremo nell’area vasta di assegnazione. Che cosa stupisce noi è che la CGIL, sindacato che rappresenta lavoratori e pensionati, disconosce quei cittadini lavoratori e pensionati che si impegnano con aiuti, impegni sociali, che si organizzino in lotte e manifestazioni e non desidera che facciano piani strutturali sanitari che nel novembre del 2012 è servito anche alla loro parte politica che, dopo averlo modificato in peggio, l’hanno fatto divenire “l’accordo del novembre 2012”.
A luglio del 2014 vi abbiamo chiamato per avere da voi un sostegno per il rispetto dei servizi sanitari estivi sottoscritti ma non applicati (vedi Elbareport.it del 22.07.2014) ricevendo da voi garanzia di interessamento. “Arriviamo” avete detto ma nessuno è approdato all’Elba forse perché i nostri numeri allora non contavano, ora che possono essere determinanti affinché non chiuda un ospedale costiero, siamo diventati appetitosi e fa arrabbiare che non ci prestiamo al gioco dei campanili del continente.
I problemi sanitari della Provincia interessano a tutti compreso noi Elbani che facciamo “rete” da 10 anni e che paghiamo a caro prezzo l’insularità non solo come spese dei medici che dal continente vengono frettolosamente all’Elba con lo sguardo sempre all’orario delle navi ma con l’attenzione al congruo compenso di accesso giornaliero, ma anche come diritto alla continuità assistenziale che in caso di maltempo la nostra emergenza/urgenza si riduce ad h12 e non come per il continente che l’h24 è sempre assicurato nel giro di pochi chilometri.
Per parlare bisogna viverci all’Isola e viverci tastando il polso non solo politicamente ma socialmente perché l’Elba non vuol dire solo vacanza e serbatoio di numeri e di DRG per il continente.
Comitato Elba Salute
Francesco Semeraro