Non l’avevamo promosso per aggiungere qualche altra chiacchera alle troppe spesso fasulle che circolano già sull’ambiente e non solo sui parchi. Volevamo contribuire infatti a mettere a punto proposte serie cioè cosa si deve fare in concreto e chi deve farlo.
Cosa si deve fare e subito soprattutto da parte del ministero dell’ambiente che finora sulle aree protette continua a ignorare gli impegni avviati e assunti dal ministro Orlando a fine dicembre del 2013 alla Sapienza di Roma. Nel frattempo se per i parchi nazionali le cose vanno a casaccio a cominciare dagli enti di gestione direttori inclusi senza alcuna vera pianificazione , anche nelle regioni salvo lodevoli e rare eccezioni le cose non vanno granchè meglio. Ecco perché chiederemo subito un incontro con il ministro Galletti come abbiamo già cominciato a fare con le regioni e specialmente con quelle impegnate nel varo di nuove leggi sulle aree protette o in vicende delicate come quelle dello Stelvio. Al ministro chiediamo perciò non solo un incontro ma una proposta precisa perché sia istituita –anzi ricostituita- una sede dove ministero, regioni, enti locali e parchi possano finalmente concordare quella ‘leale collaborazione’ di cui si sono perse da anni le tracce. Questo è urgente perché quello che circola sul nuovo titolo V non è molto rassicurante al riguardo. Tutto questo è urgente perché la si finisca anche con le frottole del tipo: la Carta della natura ce l’abbiamo e pure il piano per la tutela della biodiversità che per vederli soprattutto nella loro concreta utilizzazione forse bisogna recarsi a Lourdes.
Staremo a vedere; sia chiaro noi non molleremo l’osso.
Renzo Moschini