Basta purtroppo affidarsi alle cronache per rendersi conto quanto la situazione delle nostre aree protette a partire dai parchi nazionali e regionali anche i più collaudati resti grave senza che nessuno –ministero in testa- mostri qualche preoccupazione. Ma soprattutto mostri di volersene finalmente fare carico come gli compete e d’intesa con le regioni che al momento vanno per conto loro con esiti nel complesso non più brillanti.
C’è di tutto in un campionario in cui non ci facciamo mancare proprio nulla. Presidenti che duellano con i sindaci anche in citta già terremotate. Direttori contestati e in partenza. Piani di gestione che se va bene restano sulla carta perchè nella maggior parte dei casi manco ci sono a terra e soprattutto a mare. Non parliamo delle nomine che dovrebbero tener conto di qualche competenza che stando a quel che si legge anche sui giornali spesso non sono rintracciabili neppure con il lanternino.
Si tratta di una realtà nota, documentata e denunciata per la sua gravità che rischia di marginalizzare sempre più e affondare soggetti istituzionali preposti a quelle politiche di tutela dell’ambiente e del paesaggio di cui l’Europa sta cercando di farsi carico. E noi? A fine 2013 il ministro Orlando rilanciò una iniziativa e una presenza del ministero. Da allora però non è successo più niente come abbiamo avuto modo di ribadire il 20 febbraio nell’incontro nazionale del Gruppo di San Rossore a Pisa. Anche per questo abbiamo deciso di chiedere un incontro con il ministro Galletti che ci auguriamo voglia ascoltarci ma soprattutto di rimettere mano ad una iniziativa del ministero d’intesa con le regioni e i parchi.
Renzo Moschini