L'istituzione della commissione tecnica per il Piano dà risposta all'esigenza di un coordinamento tra i due comuni e la presenza di tecnici qualificati in grado di continuare a monitorare la situazione idrogeologica del Piano consentirà, alla luce dei relativi esiti, di provvedere con i necessari interventi senza ulteriori indugi.
E' un atto di responsabilità che deve far tesoro di quanto accaduto nei bacini di quel versante e costituire l'occasione - anche a partire dallo stesso tavolo tecnico - per aggiornare i contenuti di atti come il PAI che - alla luce dei fatti - possono e devono essere oggetto di una riflessione più approfondita e supportata dai nuovi studi che faccia chiarezza laddove le criticità sono state sottovalutate e compia le necessarie revisioni laddove invece è necessario prendere atto dei risultati di interventi che hanno già in molti casi migliorato e sanato le criticità.
C'è necessità di un approccio obbiettivo fuori dalle polemiche e dalle strumentalizzazioni che riparta dalla conoscenza del territorio.
La strada è aperta e va percorsa fino in fondo
Paola Mancuso