Continua e si arroventa la polemica sulle spiagge campesi e sulla gestione delle loro concessioni.
Dopo l'attacco frontale alla giunta Lambardi condotto dall'ex primo cittadino Vanno Segnini, e dopo l'intervento degli ambientalisti del Cigno Verde, che sottolineavano come la deriva verso la progressiva occupazione non riguardasse solo l'attuale giunta campese, né soltanto gli arenili di quel comune, è lo stesso sindaco Lambardi a replicare, con una dichiarazione rilasciata ai colleghi del Tirreno e con un post su Facebook.
«Macché privatizzazione delle spiagge, piuttosto cerchiamo di regolamentare una situazione che, fino ad oggi, assomigliava ad un far west - afferma il sindaco di Campo nell’Elba che chiarisce l'operato della sua amministrazione e rilancia - È singolare che proprio da lui, da Vanno Segnini, arrivino le critiche a questa iniziativa, a cui peraltro aveva già lavorato in precedenza anche la sua compagine di governo».
«A differenza di chi voleva i Punti Blu a Pianosa -puntualizza Lorenzo Lambardi - noi li abbiamo tolti dalle brame degli imprenditori, in quel caso davvero fortunati, e abbiamo razionalizzato gli spazi sulle spiagge comunali senza aggiungere un centimetro in più a quello che già occupavano i Punti Blu con 40 ombrelloni».
Cosi agendo abbiamo tutelato oltretutto il fronte mare che come tutti sanno è la zona più sensibile dell'arenile. Ovviamente a COSTO ZERO per la comunità e diversamente da chi prima di me PAGAVA bagnini con soldi pubblici».