Da tempo non spendo una riga sulla situazione della sanità elbana e mi sono chiesto se ancora ne valga la pena. Sin dalle mie prime riflessioni, ormai anni fa, il tutto reperibile in rete, ho sempre affermato che niente e nessuno avrebbe potuto cambiare l’insano iter progettuale della Regione. Questa convinzione nasceva dal fatto che quando cominciavano a venire meno alcuni importanti servizi ospedalieri e chiamavo in causa, perché autorevolmente intervenissero i Partiti, i Sindacati, le Associazioni di Categoria il silenzio regnava assoluto. L’ossequio e la storica cultura della suddutanza, l’apatia, il lasciar fare ad altri, tanto noi non abbiamo la forza necessaria per incidere sul nostro futuro, l’ha fatta da padrone. Poi le numerose manifestazioni che hanno visto i Sindaci in testa e sul tetto dell’Ospedale con annunciate dimissioni. L’importante lavoro degli infaticabili Comitati fino agli accordi, ben 2, che immediatamente criticai come scatole vuote, non forieri di alcun beneficio, e nella sostanza sempre disattesi. Poi ancora incontri con l’attuale assessore alla sanità Ing. Marroni , che recentemente, promettendo di esaminare le ultime richieste entro 30 giorni esordì affermando che il nostro Ospedale ha molto di più di quanto stabilito per Ospedali di Comunità. Grazie Sig. Assessore per la gentile e umana concessione, ovviamente gli elbani non Le augurerebbero mai urgenza sanitaria, ma se malauguratamente Le dovesse accadere all’Elba, sono convinto che meglio capirebbe le nostre istanze. Poi ancora, con l’ultima tornata elettorale e il cambio di alcune Amministrazioni si sono aperti nuovi percorsi purtroppo difficilmente sovrapponibili e che hanno richiesto tempo, troppo tempo per arrivare alla stesura di un documento comune tardivo, lungo e troppo articolato. Di fronte a tale istanza fu promessa una risposta in breve tempo, non c’è stata e non ci sarà. Ormai le carte sono state distribuite e si va a elezioni regionali, che, salvo miracoli vedranno riconfermati gli uscenti con il loro imperativo modus di gestire la nostra salute e, aggiungo, anche tarpando le giuste ambizioni politiche dei loro stessi amici elbani, e lo constato con dispiacere augurandomi che il messaggio venga recepito. Rimangono due cose: il ricorso al Presidente della Repubblica del Sindaco Barbetti e, forse il più importante, il quello al TAR del Sindaco Ferrari del quale attendiamo la sentenza. Non illudiamoci, ma facciamo auspici affinchè la Giustizia, nel rispetto dei Diritti, si ricordi di noi.
Sergio Bicecci