Caro Direttore,
sui migranti concordo quasi su tutto, spesso parola per parola, con quanto ha scritto Giovanni Fratini, ma come sempre – a Fratini il Cigno Verde non è mai piaciuto molto - quando si tratta di Legambiente l’ex Sindaco di Portoferraio non resiste alla polemica è stavolta scrive: «Lasciamo perdere gli impedimenti di tipo “ambientale” richiamati da Legambiente: Pianosa fa parte del Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano ed è anche zona di conservazione speciale dell’Unione europea. Non si capisce perché, se quella proposta fosse tecnicamente fattibile, i migranti non vi potrebbero soggiornare solo perché l’isola è sottoposta a particolari vincoli ambientali».
Ora, a parte che la proposta non è tecnicamente fattibile, qui si parla, come scrive provocatoriamente Barbetti (ex Commissario del Parco ed ex Presidente della Comunità del Parco come Fratini), di una tendopoli da 15 – 20.000 profughi da confinare a Pianosa in attesa di essere “cerniti” tra richiedenti asilo e migranti di tipo economico, il che, con i tempi italiani, richiederebbe qualche anno e intanto ne arriverebbero altri, dato che questo esodo, fino a che ci saranno le guerre scatenate da noi e le dittature sostenute da noi – come quella eritrea – non finirà.
Fratini pensa che tutto questo, cioè la realizzazione di un insediamento umano che tra profughi e personale avrebbe più o meno la popolazione invernale dell’Elba, possa comunque essere possibile in una Zona speciale di conservazione, Sito di interesse comunitario e Parco Nazionale (a terra e a mare) senza violare le norme delle Direttive europee Habitat e Uccelli e senza che l’Unione europea avvii una procedura di infrazione da qualche centinaio di migliaia di euro al mese contro lo Stato italiano? Basterebbe fare la necessaria Valutazione di incidenza ambientale per demolire, prima che possa vedere la luce, questa ipotesi completamente strampalata.
Oppure Fratini pensa che la realizzazione di quello che diventerebbe il campo profughi più grande d’Europa a Pianosa sia conforme a quanto previsto dal Piano del Parco e dalla sua zonazione approvati dal Comune di Campo nell’Elba, dalla Comunità del Parco, dalla Regione Toscana e dal Ministero dell’Ambiente? Pensa davvero che si potrebbero mettere 20.000 poveri cristi e qualche migliaio di persone necessarie a controllarli ammassati su 10 Km2 – Portoferraio ha poco più della metà di abitanti su 48,48 km2 - senza distruggere completamente un ambiente unico le rare creature che ospita e le sue risorse idriche sotterranee e marine tutelate da normative europee e da diverse leggi dello Stato?
Sì Giovanni, Legambiente è contraria alla proposta di confinare migliaia di profughi a Pianosa non solo perché è un’enorme cazzata dal punto umano, morale, politico e perché è economicamente insostenibile, ma anche perché dal punto di vista ambientale è tecnicamente insostenibile, a meno che il Presidente della Repubblica non decida di far uscire Pianosa dal Parco Nazionale e che l’Unione europea abolisca i suoi vincoli/protezioni a terra e a mare. E’ tecnicamente impossibile proprio come le altre proposte sconsiderate di costruire una centrale nucleare a Pianosa o di riaprire il carcere speciale, o l’antico progetto mai tramontato di trasformarla in un intoccabile rifugio per ricconi.
E che a qualcuno sia venuto in mente di proporre questa stronzata per attizzare ancora di più gli animi con la proposta di allontanare dagli occhi degli italiani la disperazione dell’umanità che è riuscita a non morire in una guerra, sotto la tortura, nella traversata del deserto o a non affogare nel Mediterraneo è un’ulteriore dimostrazione di come siamo messi in questo Paese impaurito e incanaglito, senza memoria di quando i migranti e i “neri” eravamo noi, che ha dimenticato la pietà cristiana e la solidarietà laica.
Meno male . e lo dico da ateo . che almeno c’è questo Papa argentino, figlio di migranti italiani, a ricordarci i confini invalicabili del creato, dell’umanità, della misericordia e della speranza.
Umberto Mazzantini